Alcune lettere minatorie, firmate dalle sedicenti “Nuove Brigate Rosse”, sono state recapitate nella sede nazionale del Partito Democratico ed ai sindaci dei comuni di Ferrara e Rimini. 

Ieri pomeriggio il primo cittadino di Ferrara, Alan Fabbri (Lega), ha pubblicato un post su facebook nel quale spiegava di aver ricevuto in mattinata una missiva con “pesanti minacce” alla sua persona e richieste rivolte al governo. Lo stesso sindaco ha dichiarato di aver informato immediatamente la questura che ha acquisito immediatamente la lettera, sottoposta a verifiche. 

Inoltre, una lettera simile è arrivata al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi (PD), in cui si preannunciavano attentati con ordigni esplosivi nelle sedi politiche e giornalistiche, nelle stazioni ferroviarie, banche e uffici pubblici.

I presunti brigatisti, oltre a ciò, chiedono a tutti i politici di abolire le restrizioni, emanate per contrastare la diffusione della pandemia, e la riapertura di tutte le attività commerciali senza limiti di orario, senza distanziamento e obbligo dell’uso della mascherina.

Alcune di queste lettere sono state diffuse dai diretti interessati. Su di esse di può chiaramente notare una scritta a mano recante la dicitura “Brigate Rosse” inframmezzata dalla tipica stella a cinque punte dei terroristi rossi.

Poco fa, invece, è arrivata la notizia, diffusa dall’ufficio stampa nazionale del Partito Democratico, dell’acquisizione da parte delle autorità competenti di “una lettera recapitata via posta presso la sede nazionale del PD firmata ‘Le Nuove Brigate Rosse’.”

A quanto sia apprende da fonti investigative, sentite dall’agenzia Adnkronos, non si sarebbe nessun legame con le vecchie Br. Infine, le autorità competenti si starebbero concentrando sulle possibili relazioni fra i vari destinatari e sulle modalità operative del mittente.