Enrico Letta, segretario del Pd, parla a Radio Capital: “La legge elettorale ha una parte maggioritaria, per cui in un terzo dei collegi vince solo uno, il primo. Il che vuol dire che i piccoli partiti qui non possono eleggere nessuno. A me non piace questa legge ma questa è. Cancellare con un colpo di spugna immaginario questo non si può: il voto è o di qua o di là , o si vota per una destra con Meloni e Salvini oppure l'unica alternativa che possa competere siamo noi, è un fatto oggettivo. Non ho difficoltà a dire che da parte nostra sia più facile dialogare con Calenda e Conte che con Salvini e Meloni, vedremo quale sarà il risultato e poi dialogheremo con quelli con cui è più facile dialogare. Il tema del dialogo si porrà dopo le elezioni ma ora la legge elettorale prevede che ci si schieri o di qua o di là , con il centrosinistra o con il centrodestra. I 5S si sono autoesclusi facendo cadere il governo Draghi e alle elezioni vanno da soli", conclude.
“Sono ormai costretto a rinunciare a comprendere il comportamento del vertice del Pd. Letta non l'ho più capito più da quando abbiamo presentato l'agenda sociale a Draghi, al posto di fedeltà agli italiani ha parlato di fedeltà a Draghi...".
Le parole del leader del M5s Giuseppe Conte a Radio Popolare, affermando che: “Se un elettore di sinistra vuole realizzare gli obiettivi di una forza progressista credo che sia addirittura costretto a votare il M5s rispetto all'offerta corrente. Siamo la forza più progressista, è evidente. Vede le nostre battaglie su salario minimo?"
Ecco anche le parole di Silvio Berlusconi, presidente di Forza Italia, a RTL 102.5: “Tra di noi alleati abbiamo linguaggi diversi. Tuttavia abbiamo deciso che il partito che avrà più voti esprimerà il presidente delConsiglio. Il problema dei duelli in tv non mi appassiona: sono scettico sui confronti in tv, spesso si trasformano in risse. Molto meglio che ogni leader illustri il proprio programma".
(Foto e fonte ANSA.it)