Soddisfatto il sottosegretario Graziano Delrio che, dopo l'ok di Palazzo Madama, su Twitter scrive: "Un Paese più semplice e capace di dare risposte. Non più elezioni per le province e dopo 30 anni le Città metropolitane #laSvoltabuona".
E poi, in maniera più estesa, commenta: ''Un grande passo per un paese più semplice e capace di dare risposte alle famiglie, ai lavoratori e alle imprese. Un passo che offre più opportunità con le Città metropolitane e che aiuterà i Comuni a lavorare meglio insieme''. ''Non più sovrapposizioni di funzioni tra enti - continua -. Una riforma che l'Italia attende da trent'anni per quanto riguarda le Città metropolitane e che produce il superamento definitivo delle elezioni per le Province, oltre all'abolizione degli enti secondari di carattere provinciale''. ''Poniamo le premesse per una nuova riorganizzazione dello Stato - continua Delrio -. Le Città metropolitane diventeranno il luogo della competizione economica con le altre grandi aree europee e luogo di coordinamento efficace dei servizi pubblici. Le Province restano per ora solamente come agenzie di servizio ai Comuni e non più con funzioni duplicate per una pubblica amministrazione più efficiente e più semplice''.
BOSCHI - Affida il suo commento a un 'cinguettio' anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi: "Sì del Senato al superamento delle province. 3.000 poltrone in meno #lavoltabuona".
RISPARMIO - Per il senatore del Pd e relatore Francesco Russo, il ddl "semplifica la macchina burocratica, aumenta l'efficienza, riduce le spese, i costi e i posti della politica". Inoltre, "il superamento delle province va incontro a quanto ci chiedono quotidianamente i cittadini, porterà un risparmio iniziale di oltre 150 milioni di euro e prevede un taglio di oltre 3.000 indennità ".
RIFORMA DELLO STATO - L'approvazione del ddl "lancia una vera e propria sfida, quella della riorganizzazione degli enti locali". Lo dichiara la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, che aggiunge: "Seria quanto necessaria riforma dello Stato che verrà affrontata in maniera organica nel progetto riformatore del Titolo V".
POLETTI - Insomma, il governo va avanti con il riordino delle province: il via libera alla decisione di mettere la fiducia - dopo aver 'rischiato', andando sotto due volte in commissione Affari costituzionali al Senato - è arrivato da una riunione del Consiglio dei ministri e presieduta dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti.
RENZI - "Giornata importante per le Province e riunione chiave su Senato e regioni" ha twittato in mattinata il premier, che martedì sera scriveva: "Se passa la nostra proposta sulle province, 3.000 politici smetteranno di ricevere un'indennità dagli italiani".