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Quirinale: il centrodestra nomina Moratti, Pera e Nordio

Il secondo scrutinio si chiude nuovamente con la scheda bianca

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Il secondo giorno di scrutinio per eleggere il 13° Capo dello Stato termina nuovamente con la larga vittoria della scheda bianca. Mentre oggi pomeriggio i deputati si recavano presso la Camera dei Deputati per esprimere il proprio voto, il centrodestra, presieduto non solo dai leader Salvini (Lega), Meloni (Fratelli d'Italia) e Tajani (Forza Italia) ma anche da Maurizio Lupi, il Governatore della Liguria Toti e Lorenzo Ceta ha indetto una conferenza stampa presentando i tre nomi per il possibile dialogo con il centrosinistra. 

I nomi citati da Matteo Salvini sono Letizia Moratti, assessore alla Sanità della Regione Lombardia, il giurista Marcello Pera ed il filosofo Carlo Nordio. Queste le parole di Matteo Salvini: "Abbiamo fatto una lunga e proficua riunione con il centrodestra compatto. ln nostro tratto distintivo è quello di muoverci dall’inizio alla fine di questo percorso, con Luigi Brugnaro, Maurizio Lupi, Giovanni Toti e Lorenzo Cera. C’è e ci sarà accordo dall’inizio alla fine del percorso, io sono soddisfatto del clima e delle interlocuzioni che abbiamo avuto fino ad oggi. Siamo qui a presentare tre nomi ufficiali del centrodestra, visto che abbiamo letto candidature di ogni genere, partendo da un presupposto: non siamo qui ad imporre niente a nessuno. La storia degli ultimi 30 anni dell’elezione del Presidente della Repubblica è da rivedere dal 1992 ad oggi, è una storia che ha sempre visto il centrosinistra o la sinistra protagonisti nella proposta e nella scelta di Presidenti della Repubblica che poi si sono rivelati all’altezza ma che avevano una chiara connotazione politica, come in alcuni casi chiari ruoli di dirigenza organica di un partito. Come in questi 30 anni la sinistra ha ritenuto, come giusto che sia avendo dei numeri, di proporre e far eleggere dei candidati un’area culturale ben precisa, dopo 30 anni penso sia il diritto dell’area conservatrice, liberale, moderata ed identitaria con la maggioranza nel Paese, seppur relativa nel Parlamento, di avanzare delle proposte. Saremo rapidi perché ci sono le votazioni in corso e altre riunioni in corso. Riteniamo che non ci sia una parte d’Italia che abbia meno dignità e liceità di avanzare proposte di altissimo profilo.  

Tutto ciò è possibile grazie al fatto che il Presidente Berlusconi, con uno straordinario atto di generosità, lealtà e responsabilità abbia preferito, pur avendone titolo e probabilmente numeri, di sgomberare dal campo la sua candidatura per evitare di bloccare il Paese ed il Parlamento sul “no” pregiudiziale. Adesso faremo i nomi sperando che vengano accolti con voglia di dialogo, perché io sto incontrando tutti e continuerò a farlo però è una voglia di dialogo abbastanza bizzarra quella di qualcuno disposto a dialogare sui miei nomi con tutti basta che non mi portiate nomi dell’area culturale del centrodestra. È un dialogo sui generi: io mi siedo per dialogare ascoltando tutti, creando ponti, offrendo proposte e profili di alto livello e delle persone che parliamo oggi sono Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio e non penso che nessuno dei tre abbia in tasca delle tessere di partito. Non sono organici a nessun partito ma hanno ricoperto incarichi: da Marcello Pera, che è stato vicepresidente del Senato oltre che docente universitario, filosofo e saggista. Non penso sia da tutti scrivere libri insieme al Santo Padre, non penso che faccia più politica partitica da anni ma se il Senato lo scelse come seconda carica dello Stato penso non abbia perso i titoli, smalto e la voglia di essere protagonista di questa nuova stagione del Paese.

Letizia Moratti è stata sindaco, ministro, presidente Rai, portando l’Expo a Milano e creando rapporti internazionali che a Milano e l’Italia servono e valgono ancora oggi. Attualmente è senza appartenenza di partito. Vicegovernatrice ed assessore che ha lottato il Covid e meglio di altre ne sta uscendo.

Carlo Nordio è uomo di legge, liberale, con idee chiare. Oltretutto il Presidente della Repubblica è il capo del CSM e avrà, nell’accompagnamento di una giustizia a misura di cittadino ed imprese uno dei suoi compiti. Consulente della Commissione Parlamentare per il terrorismo, Presidente della Commissione Ministeriale per la riforma del Codice Penale e tanto altro. Non presentiamo, e chiudo, dirigenti di partito anche se, e lo dico io per evitare imbarazzo ad altri, c’è qualcuno ad esempio a questo tavolo che non avrebbe titolo ma avrebbe tantissimi titoli per ambire a questa carica. A proposito di europeismo, atlantismo, esperienza interazione e dimestichezza con le segreterie, ambasciate e diplomazie penso che a questo tavolo ci sia qualcuno che forse in italia non ha eguali da questo punto di vista.

Così come, nella terna che noi offriamo alla discussione, sperando che non ci siano dei “no” preventivi a priori perché qualunque proposta arrivi non abbia dignità discussa noi vogliamo entrare nel merito.

Dal 1992 ad oggi sono diventati Presidenti della Repubblica personalità con connotazione se non partitica politica e culturale ce l’avevano. Non si puo far finta che mezza Italia non abbia dignità di proporre, discutere e ragionare. Tra questi nomi non c’è la seconda carica dello Stato, ovvero la Casellati, perché vogliamo tenere le cariche dello Stato, e questo varrebbe anche per il Presidente della Camera anche se non conosco l’età che penso non sia ancora abbastanza avanti con gli anni, riteniamo che le cariche istituzionali che il Parlamento, in maggioranza, ha deciso che rappresentassero le due Camere, debbano essere tenute fuori dalla discussione e abbiano con sé la dignità di una possibile scelta. Con questo vogliamo formalizzare un percorso che ha nel dialogo di chiudere in fretta il nostro obiettivo. Non abbiamo l’arroganza di dire di “no” pregiudizialmente a nessuno e speriamo che gli altri abbiamo la voglia di confrontarsi nel merito sui nomi. Penso che il centrodestra stia dando dimostrazione non solo di compattezza ma anche di lealtà, concretezza, voglia di dialogare anche perché in questo momento con venti di guerra, che spero vengano scongiurati ai confini dell’Europa, perché la crisi energetica ha bisogno di tutto purché di essere inasprita e anche quella geopolitica. Il ruolo del Presidente della Repubblica sarà rilevante anche da questo punto di vista. Tra il costo delle materie prime e l’inflazione galoppante non possiamo perdere tempo. Non sono candidati di bandiera e non abbiamo tempo per giochini politici, sono personalità di altissimo profilo senza tessere di partito in tasca che pensiamo possano e potrebbero rappresentare l’intera comunità italiana al meglio già da questa settimana. Questo è l’obiettivo perché a differenza di altri non abbiamo correnti e correntine da accontentare.”

Antonio Tajani, uno dei possibili candidati al Quirinale: “Voglio sottolineare l’importanza dell’unità della coalizione di centrodestra che ha indicato qualche settimana fa ma anche nelle prime riunite il nome di Silvio Berlusconi che deciso per senso di responsabilità per continuare ad essere uno statista qual è un passo di lato.

È stata la prima dimostrazione di unità del centrodestra e lo voglio ringraziare e credo di farlo a nome di tutta la coalizione per questa sua scelta. Il centrodestra ha a disposizione delle repubbliche molte figure che non hanno la tessera, figure che sono al servizio dello Stato e Istituzioni. Credo sia giusto rivendicare queste capacità e ricchezza, serie di risorse per l’Italia che non possono essere cancellate. Come ha detto Salvini noi vogliamo dialogare, confrontarci con tutti con un Parlamento sovrano e allargato con i rappresentanti regionali. Vogliamo confrontarci e trovare la soluzione migliore. Il centrodestra mette il meglio di se e tutte le risorse possibili in campo per servire la Repubblica e la nostra Patria.

 

Meloni, leader di Fratelli d'Italia: “Intanto voglio esprimere la soddisfazione di Fratelli d’Italia per la compattezza e l’unità per la quale la coalizione di centrodestra sta affrontando questa fase delicata, questo passaggio politico molto importante. I tanti che sperano in una nostra disarticolazione stanno rimanendo spiazzati. Non me ne vogliate ma leggo sulla stampa delle ricostruzioni sui nostri rapporti che non so da dove possano venire fuori perché sono prive di fondamento.

Sono contenta di come stiamo operando, della proposta che il centrodestra fa in modo compatto per cercare di fare un passo avanti, per evitare che sull’elezione del Capo dello Stato la politica italiana dia pessima immagine di sé, continuando a perdere tempo per giorni. Crediamo che sia nostra responsabilità fare un passo in avanti e fare delle proposte concrete. Partendo da alcuni presupposti che dimostrano il fatto che quella che stiamo proponendo oggi non è una rosa di bandiera e nemmeno tattica. Sono presupposti di numero e politica.

Punto primo: il centrodestra non ha numeri da solo per eleggere il Capo dello Stato ma ha i numeri maggiori nell’attuale Parlamento e quindi ha diritto di proporre una rosa, fare proposta e chiedere agli altri di esprimersi su quelle proposte, esattamente a parti invertite farebbero con noi, anzi, hanno provato a fare questa proposta anche non avendo i numeri. A questo aggiungo un altro elemento: al netto di Carlo Azeglio Ciampi, Ministro dei Governi Prodi e D’Alema proposto dalla sinistra e votato anche dalla destra, gli ultimi Presidenti della Repubblica sono stati tutti provenienti dalla sinistra. In una Nazione nella quale si dice e si stima che la maggioranza dei cittadini sia di centrodestra. Io credo che in una normale democrazia dell’alternanza, in una normale Repubblica dove non esistano cittadini di Serie A e di Serie B in ragione delle loro idee politiche, si dovrebbe valutare con rispetto che il prossimo Presidente della Repubblica non provenga dalla stessa area politica che ha già espresso gli ultimi 4 per non voler andare più indietro.

Questa è la ragione per la quale trovo irrispettoso l’atteggiamento di chi dice “qualsiasi proposta farete non verrà presa in considerazione”, perché in una normale democrazia si entra nel merito della proposta e si dice che cosa si pensa e non che chiunque rappresenti decine di milioni di italiani è inadeguato per un incarico di grande responsabilità. Non credo sia così e rivendico rispetto non solo per la nostra storia politica e area culturale ma per le decine di milioni di italiani che si sentono rappresentati da quell’area politica e culturale.

I tre nomi che facciamo oggi-continua la Meloni-dimostrano che questa area politica e culturale nulla ha da temere in tema di autorevolezza, perché sono profili di assoluto livello. Come ricordava Salvini Marcello Pera è un filosofo, scrittore e Presidente del Senato, è stato Presidente di uno dei due rami del Parlamento esattamente come De Nicola, Gronchi, Leone, Pertini, Scalfaro e Napolitano. Mi pare abbia il curriculum.

Letizia Moratti, dirigente d’azienda, politico, presidente della Rai, Sindaco di Milano e vicepresidente della Regione Lombardia ed è stato Ministro come Einaudi, Segni, Saragat, Cossiga, Scalfaro, Napolitano ed è stata Ministro dell’Istruzione come Mattarella, mi pare abbia il curriculum. In più è una donna e c’è chi lavora sulla quantità della presenza femminile e c’è chi lavora sulla qualità della presenza femminile e alla fine le donne nei ruolo abbicali le propone sempre il centrodestra.

Carlo Nordio è una proposta che abbiamo voluto inserire per allargare il campo ed avere una proposta che non avesse un pregresso politico e fosse più facile da avvicinare. Proviene da una cultura liberale, grande magistrato, procuratore aggiunto di Venezia ed è stato protagonista di inchieste estremamente note. È un giurista, editorialista che collabora con molte riviste giuridiche.

Il Presidente della Repubblica presiede anche il CSM ed immaginare di avere una persona che conosca bene quel mondo e rispetto ad alcuni problemi che ci sono stati nel nostro sistema giudiziario non ha avuto paura di dirlo e può essere un elemento di forza per le riforma che dobbiamo fare in Italia.

Non sono proposte buttate lì ma il centrodestra avrebbe altri nomi da fare, come il Presidente del Senato in carica. Come ha detto Antonio Tajani ha un curriculum fantasmagorico: 10 anni Presidente della Commissione Europea, Presidente del Parlamento Europeo e tanto altro.

Abbiamo deciso di non inserire Tajani perché è il coordinatore di un partito e non volevamo che le nostre proposte non fossero fatte per avvicinare. Di più non vogliamo fare e quando si esprimeranno gli altri partiti chiedo che si parli del merito, perchè queste persone non dovrebbero andare bene per ricoprire l’incarico di Presidente della Repubblica.

Credo che questo nostro passo in avanti sia un gesto di assoluta responsabilità e auspichiamo che dall’altra parte di trovare uguale responsabilità perché questo importante passaggio che richeide i suoi tempi si consumi in un tempo ragionevole. Io che sono una presidenzialista convinta credo che se votassero i cittadini lo farebbero in un giorno, grande battaglia che portiamo avanti e spero sia l’ultima volta che il Presidente venga votato così, anche se il Parlamento debba fare il suo meglio per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica nel minor tempo possibile, con un accordo ampio senza veti contrapposti e senza che qualcuno si consederi il migliore degli altri. Attendiamo la risposta degli altri partiti.”

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