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Legge elettorale, un altro rinvio per la priorità trasversale

E il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, per protesta è giunto al 54esimo giorno di sciopero della fame

a cura della redazione
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«Quanto successo oggi sulla legge elettorale è esattamente il film al quale assistiamo da sei mesi e, se ci aggiungiamo lo scorcio della precedente legislatura, da due anni».

Lo ha detto, ai microfoni di Radio radicale, il vice presidente della Camera Roberto Giachetti, giunto al cinquantatreesimo giorno di sciopero della fame.

«Purtroppo - ha aggiunto - la realtà la conosciamo, il dramma è che i colpi inferti sono alla nobiltà e alla credibilità della politica di fronte ai cittadini. Io vado avanti con lo sciopero della fame perché dopo che hanno bocciato la mia proposta di ritorno al mattarellum il 29 maggio, cioè 182 giorni fa, ho detto che non faccio lo sciopero della fame perché passi la mia proposta, ma perché voglio che rispettino gli impegni presi con goi elettori».

«Non vogliono la mia proposta? Benissimo, però devono farla loro la legge elettorale. Quel che è certo è che non si può accettare che di rimando in rimando si porti il Paese a convivere con questa legge elettorale per i prossimi anni», ha concluso Giachetti.

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