Lucca, la città dove fu rilanciato il primo triumvirato.
Qui, incontratisi in un vertice privato, nel 56 a.C. Giulio Cesare, Pompeo e Crasso si spartirono i territori della Res Publica trasformandoli in loro ambiti di esclusiva competenza. C’era anche la Siria, sul tavolo dei triumviri: la ebbe Crasso in sorte, con l’incarico di condurre la guerra contro i Parti. Secoli dopo, ecco che la città di san Frediano torna ad essere sede ospitante di un vertice: e tra i suoi temi caldi, incredibile a dirsi, c’è ancora la Siria.
I Pompeo, i Crasso e i Cesare di oggi sono in realtà i ministri degli Esteri del gruppo dei G7 (Francia, Germania, Giappone, Italia, Canada, Regno Unito e Stati Uniti d’America), che si erano riuniti lunedì nel capoluogo toscano per una due giorni diplomatica finalizzata proprio a discutere della situazione siriana, all’indomani dell’attacco chimico lanciato ad Idlib dalle truppe di Damasco, con il beneplacito di Mosca. Attacco che ha subito suscitato l’indignazione internazionale, e la risposta armata (avventata?) della Casa Bianca.
A giudicare dalle conclusioni, il vertice è stato tutt’altro che decisivo: non c’è stata, infatti, l’attesa fumata bianca su nuove e più dure sanzioni ai danni di Damasco perché, come ha detto Angelino Alfano, padrone di casa, “in questo momento non vi è un consenso” su queste misure punitive considerate come “strumento efficace per raggiungere gli obiettivi in Siria”. È anche una questione di “sensibilità diverse”, ha aggiunto il titolare della Farnesina, che ha tenuto inoltre a puntualizzare come l’opzione dell’inasprimento delle sanzioni fosse caldeggiata principalmente dal ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson.
In compenso, da Lucca è partito l’ennesimo appello per la ripresa immediata dei colloqui di pace tra israeliani e palestinesi, condizione prioritaria per garantire il ripristino della “stabilità e della sicurezza” in Medio Oriente.
Da un altro punto di vista, però, se il summit lucchese non ha avuto una particolare incidenza in quanto epicentro di iniziative, sommando anche i suoi correlati e collaterali potrebbe comunque aver avuto il suo peso come snodo per altri appuntamenti diplomatici: da Lucca, infatti, Il segretario di Stato Usa Tillerson è partito alla volta di Mosca, dove si vedrà col ministro degli Esteri del Cremlino, Sergej Lavrov e gli ribadirà la sua previsione che "il regno di Assad è ormai alla fine" (ricordiamo che in queste stesse ore anche il capo dello stato italiano, Sergio Mattarella, si trova in Russia, per incontrare Medvedev e Putin); e, a margine del vertice del G7, Alfano ha promosso anche una riunione con i capi delle diplomazie di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Turchia e Qatar.