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Bersani: Pd finito se Renzi forza la mano

Continua la battaglia della minoranza interna su elezioni e congresso

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Nel Partito Democratico prosegue altrettanto dura la battaglia interna della minoranza che torna a premere per il congresso e attacca con forza il segretario Matteo Renzi. In queste ore convulse e delicate sembra proprio essere Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, a sferrare i colpi più aspri all’ex premier pur escludendo un’ipotesi di scissione e prendendo anche le distanze dallo spettro evocato nei giorni scorsi a più riprese da Massimo D’Alema. Intervistato da Radio 24 l’ex sindaco di Bari non le manda certo a dire al segretario del proprio partito: "Renzi – ha detto - ha sbagliato non solo tutto il resto, ma anche a fare legge elettorale. E ci ha portato, attraverso la Corte costituzionale, alla prima Repubblica. La gravità dei danni che ha provocato al Paese e al Pd sono senza precedenti. Né a destra, neppure il M5s e neanche noi siamo pronti con un’idea da presentare alle elezioni. Si va alle urne solo per salvare una classe politica e probabilmente un segretario del partito che se facesse il congresso verrebbe travolto”.

Non ci va leggero nemmeno l’ex segretario Pierluigi Bersani secondo il quale “il Pd sarebbe finito” se Renzi “forzasse la mano, rifiutando il congresso e una qualunque altra forma di confronto e di contendibilità della linea politica e della leadership per andare al voto”. Sull’ipotesi di scissione Bersani era già stato chiaro: "Non minaccio nulla e non garantisco nulla", rimarcando però l’intenzione di “porre questioni politiche” perché “c'è un piccolo oggetto che si chiama Italia. Poi ascolterò la risposta e mi regolerò".

E Massimo D’Alema? Intervistato a margine del V° meeting internazionale delle politiche del Mediterraneo a Cagliari, ribadisce di aver chiesto il congresso e di non voler formare altri partiti. Ma un attimo dopo sibillino aggiunge: “Se non ci sarà una discussione democratica all'interno del partito, inevitabilmente ognuno si sentirà libero di fare altre cose. Ho parlato di un movimento per la rinascita del centrosinistra, un po’ nei termini che sviluppati in modo convincente da Bersani”.

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