Dopo mesi di attesa la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla legge 6 maggio 2015, n. 52 ovvero l'Italicum, la legge elettorale fortemente voluta da Matteo Renzi quando era Presidente del Consiglio.
Da oggi l’Italia ha di nuovo una legge elettorale perchè, come ha detto la stessa Corte, la legge modificata "è suscettibile di immediata applicazione".
L'Italicum, mai entrato in vigore e che stabilisce le norme per l'elezione solo della Camera dei Deputati, è stato modificato in diverse parti molto importanti. Per capire meglio gli aspetti su cui è intervenuta la Consulta ecco il confronto tra la legge elettorale prima e dopo la sentenza.
Italicum prima della sentenza della Corte:
a) Premio di maggioranza di 340 seggi (54%) alla lista che raggiunge il 40% dei voti al primo turno. I 277 seggi restanti sono suddivisi tra i partiti che superano lo sbarramento;
b)1 deputato spetta alla Valle d’Aosta e 12 sono eletti nella circoscrizione estera;
c) Secondo turno di ballottaggio fra le due prime liste nel caso in cui nessuna abbia raggiunto il 40% dei voti. Non è possibile fare apparentamenti tra liste. Alla lista vincente sono assegnati sempre 340 seggi e il resto ripartito fra le altre.
d) Soglia di sbarramento a livello nazionale per tutti i partiti che prendono il 3% dei voti (sotto questa soglia non si leggono deputati);
e) 100 collegi elettorali in cui è diviso il territorio all’interno dei quali sono presentate le liste molto piccole (massimo 6-7 candidati);
f) I capilista, cioè il primo dei candidati sulla scheda per ogni partito, sono bloccati;
g) I capilista possono candidarsi in massimo dieci collegi. Quelli eletti in più collegi devono poi scegliere il collegio dove essere eletti;
h) Per gli altri candidati è previsto il voto di preferenza. Se l’elettore esprime due preferenze la seconda deve essere di genere diverso dalla prima (in caso contrario la seconda preferenza è annullata);
Italicum dopo la sentenza della Corte:
a) Resta il premio di maggioranza di 340 (54%) alla lista che raggiunge il 40%. I 277 seggi restanti sono suddivisi tra i partiti che superano lo sbarramento;
b) 1 deputato spetta alla Valle d’Aosta e 12 sono eletti nella circoscrizione estera;
c) Viene abolito il secondo turo di ballottaggio.
d) Resta la soglia di sbarramento al 3 %;
e) Restano i 100 collegi elettorali in cui è diviso il territorio e all’interno dei quali sono presentate le liste molto piccole (massimo 6-7 candidati);
f) Restano i capilista bloccati;
g) La scelta dei capilista eletti in più collegi sarà effettuata tramite sorteggio e non dai diretti interessati;
- Per gli altri candidati è previsto il voto di preferenza. Se l’elettore esprime due preferenze la seconda deve essere di genere diverso dalla prima (in caso contrario la seconda preferenza è annullata);
La legge elettorale del Senato della Repubblica
Per quanto riguarda il Senato al momento è in vigore il cosiddetto Consultellum ovvero la legge elettorale scaturita dalla sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum emanata il 4 dicembre 2013. In questo caso la Corte aveva giudicato incostituzionali le liste interamente bloccate e i premi di maggioranza senza un minimo di quorum da raggiungere lasciando una legge elettorale sostanzialmente proporzionale.