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Gentiloni alle 17.30 salirà al Quirinale con la lista dei ministri

Terminate le consultazioni il Premier incaricato scioglierà la riserva nelle mani di Mattarella

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Paolo Gentiloni alle 17.30 salirà al Colle per sciogliere la riserva sull’incarico di formare il nuovo Governo affidatogli dal Capo dello Stato Sergio Mattarella. Con sé avrà la lista del nuovo esecutivo nato dall’esigenza di conciliare tempi stretti, come indicato dal Presidente della Repubblica, con quella di ascoltare tutti i gruppi rappresentati. Intanto alla Camera, nella sala del Cavaliere, sono terminate le consultazioni con l’ultima delegazione ricevuta, quella del Pd che aveva anche riunito la propria direzione alle 12 al Nazareno. Incassato il no alla partecipazione ai colloqui di Lega Nord e Movimento Cinque Stelle, Gentiloni ha sentito tutti gli schieramenti.

Toni forti quelli usati da Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia): “Sarebbe intollerabile – ha detto all’uscita – un gioco delle tre carte a danno degli italiani: Renzi fa finta di dimettersi, mette un suo prestanome che fa le stesse politiche del governo precedente a cui gli italiani hanno detto no. Abbiamo avuto l’impressione che Gentiloni voglia arrivare con il suo governo alla fine della legislatura. O Gentiloni indica una road map chiara verso le elezioni al momento di voto fiducia o noi faremo opposizione. Il 22 gennaio scenderemo in piazza. Non abbiamo avuto grandissime rassicurazioni sui tempi, ma aspettiamo di vedere cosa dirà in aula”. Sulla stessa linea ma più istituzionale se così si può dire Forza Italia attraverso i due capigruppo Paolo Romani e Renato Brunetta: "Abbiamo notato in Gentiloni un cambio di tono. Faremo una opposizione puntuale, ma una discontinuità vera sarebbe importante. Abbiamo apprezzato che il premier incaricato ha detto che il governo non sarà protagonista del processo di riforma della legge elettorale: processo che sarà delegato alle forze parlamentari. La legge elettorale va approfondita dopo il 24 gennaio, ma si può ragionevolmente cominciare a lavorare da ora. Sicuramente dovrà tenere conto dell'equilibrio tra rappresentanza e governabilità, soprattutto se si pensa che la prossima legislatura possa essere costituente”.

Durissimo invece Matteo Salvini dopo la riunione del consiglio federale della Lega svoltasi in via Bellerio a Milano che gli ha chiesto di restare alla guida del Carroccio fino alla data delle prossime elezioni: "Non parteciperemo a votazioni per fiducia non fiducia, a un Governo imbarazzante e vergognoso", mentre Beppe Grillo per il Movimento Cinque Stelle ha annunciato che il 24 gennaio, data dell'udienza della Consulta sull'Italicum, i Pentastellati scenderanno in piazza.

 

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