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Renzi: il referendum è sul futuro del Paese, non sul mio

Premier all’attacco e rivolto a D’Alema dice: “per me è il passato, lui spera di essere il futuro”

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Il referendum è sul futuro del paese e non sul mio" perché “in gioco ci sono i prossimi vent’anni dell’Italia”. Matteo Renzi torna a cavalcare uno dei suoi cavalli di battaglia preferiti, precisando da una parte che quello che farà dopo non dipende affatto dal risultato della consultazione del 4 dicembre prossimo e toccando dall’altra uno dei temi più sensibili della campagna referendaria avviata con la convention all’Obihall di Firenze. L’occasione è un’intervista a Radio Anch’io nella quale il Premier ha voluto correggere una ricostruzione apparsa poi su alcuni quotidiani dell’incontro con gli industriali di ieri a Torino nella quale avrebbe detto: “se perdo cambio mestiere”.

Niente di più falso secondo il Presidente del Consiglio che poi ha voluto aggiungere una ulteriore sottolineatura: “Non è un derby tra Renzi e il resto del mondo ma dell’Italia contro la vecchia guardia”. Chiaro il riferimento a Massimo d’Alema, dopo il duro scontro andato in scena nei giorni scorsi tra l’ex leader del Pd e il sottosegretario alla presidenza Luca Lotti. “Per me – ha chiarito Renzi – è il passato, lui vota no perché cerca di rientrare in partita e spera di essere il futuro. Le discussioni tra D’Alema e Lotti le lascio a loro due. Mi colpisce molto che io venga accusato di non lavorare: in queste ultime ore stiamo presentando in giro per l’Italia il progetto Industria 4.0, diamo 900 milioni di euro al fondo di garanzia, ho visitato i luoghi del sociale. Per D’Alema può non essere lavoro, ma per me incontrare queste persone, anche se mi fa sembrare un boy-scout della politica, è importante. C’è bisogno di parlare di questi temi, questo è un Paese che ha bisogno di rimettere ordine in tante cose”. 

Quanto poi ai sostenitori del Sì, secondo Renzi sarebbe stata avviata nei loro confronti una sorta di “caccia all’uomo mediatica”, vedi gli attacchi a Roberto Benigni dopo l’intervista rilasciata alle Iene e le parole di Fedele  Confalonieri sul fatto che molti si vergognano di dire che votano sì perché non “fa fino”. “Vivete i prossimi mesi con calma” il consiglio finale del Premier ai sostenitori del No: che a qualcuno, con qualche brivido sulla schiena, ha ricordato il ben più famoso “stai sereno” indirizzato a Enrico Letta. 

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