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Amministrative italiane, la sfida di Bologna

Merola ancora in pista

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Mario Merola, da Napoli, era uno dei re della sceneggiata in salsa partenopea.

Virginio Merola, da Bologna, ha avuto il difficile compito di far recuperare credibilità al Pd felsineo dopo la sceneggiata venutasi a creare intorno al nome del suo predecessore, Flavio Delbono: questi fu costretto alle dimissioni un anno prima della fine del suo mandato, in quanto accusato di aver abusato del suo ufficio, ai tempi in cui era vicepresidente dell’Emilia-Romagna,  per garantire alla propria amante e collaboratrice, Cinzia Cracchi, un trattamento retributivo privilegiato nel momento in cui ella passò a lavorare dalla Regione, dove dipendeva direttamente dal futuro sindaco,. al Cup di Bologna.

Era il febbraio del 2010: ma chi pensava che i democratici bolognesi potessero risentire dei contraccolpi dell’accaduto (e che quindi all’ombra delle Due Torri potessero verificarsi le condizioni per un Guazzaloca-bis), si sbagliava: Merola, nato a Santa Maria Capua Vetere il giorno di San Valentino del ‘55 (ma trasferitosi nella Dotta all’età di cinque anni), già presidente del Consiglio provinciale di Bologna, si candidò per il centro-sinistra e, più dI un anno dopo il pesante scandalo (maggio 2011) venne eletto sindaco al primo turno con il 50% delle preferenze.

Nel corso di un mandato la cui memoria resterà connessa all’apertura del MAST (spazio espositivo polifunzionale di nuovissima generazione), del FICO (Parco alimentare di Bologna) e della Cittadella della Moda, Merola ha dimostrato di essere un uomo di sinistra coerente con le sue convinzioni: sostenitore della prima ora delle unioni civili tra persone dello stesso sesso, nel settembre del 2014 egli ha trascritto nei registri anagrafici gli atti dei matrimoni di coppie omosessuali bolognesi celebrati all’estero (quasi contemporaneamente a ciò che faceva Marino a Roma).

Tuttavia nello stesso anno lui e la sua giunta si sono trovati a dover gestire un inciampo non di poco conto: una condanna da parte della Corte dei Conti per un danno erariale di 30000 euro, dovuta al fatto che il Comune aveva nominato capo di gabinetto una persona sprovvista dei titoli necessari (non era laureato). La vicenda non ha mancato di avere ripercussioni nella fiducia dei cittadini, sicché Merola è precipitato al 98° posto nella classifica di gradimento dei sindaci.

Eppure, sembra che oggi il partito di Renzi sia disposto a puntare ancora su di lui per mantenere a sinistra l’importante piazza petroniana (e questo nonostante i mal di pancia della componente cattolica, contraria alle sue posizioni del primo cittadino sulle unioni civili). Dunque, niente primarie: un secondo mandato potrebbe in effetti dare a Merola la possibilità di portare a termine molti degli obiettivi del suo programma che nei primi quattro anni sono stati semplicemente messi in avvio (primo fra tutti la pedonalizzazione del centro-storico). Tuttavia, a differenza di quattro anni fa, il sindaco non potrà contare sull’appoggio di Sel (ormai Si, Sinistra italiana), che, unitasi alle altre forze di sinistra anti-pd nella lista denominata "Coalizione civica", ha tovato un proprio candidato in Federico Martelloni

Dunque, Merola di nuovo in campo. Che cosa offre la contro-programmazione, oltre a Martelloni? Per il M5S, con la benedizione di Grillo, c’è il consigliere uscente Massimo Bugani, che fa dell’ecologia (rifiuti e lotta alle infrastrutture inutili) il suo cavallo di battaglia.

Per il centro-destra, al momento, l’unico nome certo è il candidato appoggiato dalla Lega, la capogruppo leghista al Comune Lucia Borgonzoni. Su di lei, però, non si sono pronunciati né Forza Italia, che nelle ultime ore ha proposto il nome di Vittorio Sgarbi, né Fratelli d’Italia. Salvini, comunue, si è detto disponibile anche a primarie del centro-destra.

Nessuna notizia neanche da Ncd (a parte le voci circolate la scorsa estate su una possibile candidatiura del ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti): sotto il tridente del Nettuno di Giambologna accetterà l’ “unione civica” con berlusconiani e reduci di An o sposerà la causa di Merola? Staremo a vedere.

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