Ascoltare la voce di Patti Smith durante la sigla del programma ‘Fuori Orario. Cose (mai) viste’ di Rai3 provoca davvero molte suggestioni per tutti i cinefili, soprattutto per quanto riguarda quei film prodotti prima dell’arrivo dei grandi effetti speciali.
Un film che mi viene in mente fra tutti è ‘Viaggio nella Luna’ di Georges Melies. Il film è del 1902 e da molti è ritenuto essere il capostipite del genere fantascientifico.
Ricorre oggi il suo 113° ‘compleanno’ in quanto il film di Melies venne proiettato per la prima volta il 1° settembre 1902 presso il teatro Robert-Houdin di Parigi. L’ispirazione del film senza dubbio venne dai romanzi ‘Dalla terra alla luna’ di Jules Verne e ‘I primi uomini sulla Luna’ di Herbert George Wells. Per girare il film si spese una cifra spropositata per quell’epoca, ossia 10.000 franchi, e vennero utilizzati una moltitudine di effetti illusori e ‘speciali’. La durata di ‘Viaggio nella Luna’, che si inserisce nel filone dei film muti, è di 14 minuti.
Per quanto riguarda l’intreccio della storia del film, esso si sviluppa attraverso 17 scene.
Nella prima abbiamo un congresso di astronomi, chiaramente vestiti da maghi, che decidono di effettuare un viaggio diretto verso la luna. Questa scena porta con sé, tra gli altri, uno degli effetti più sorprendenti del film, ossia la trasformazione dei telescopi in sedie dove andranno a collocarsi i vari astronomi. Durante le scene successive fino alla quinta avviene la fabbricazione della ‘navicella’, mentre gli astronomi rimangono estasiati dalla vista della città affacciati da un balcone dell’officina in cui avviene l’assemblaggio; in seguito gli ‘astronauti’ entrano nella navicella diretta verso un lungo cannone puntato in direzione della Luna.
A questo punto gli astronomi-astronauti vengono diretti alla volta del satellite terrestre applauditi dalla folla accorsa. La scena successiva – la sesta - è forse quella più famosa del film, ovvero quella in cui la ‘navicella’ si conficca letteralmente in uno dei due occhi della Luna, che qui viene rappresentata come un volto umano. Nella settima scena (in cui si vedono chiaramente molti dei trucchi adottati da Melies), gli astronomi rimangono estasiati dal paesaggio, successivamente, spossati dal viaggio, si appisolano e durante il sonno appaiono numerosi astri, come le stelle che compongono l’orsa maggiore.
Procedendo all’interno di un cratere – scena otto – raggiungono un paesaggio ricco di vegetazione, tra cui funghi. All’improvviso arrivano alcuni abitanti della Luna che rapiscono i viaggiatori, i quali, nella scena successiva si trovano al cospetto del re della Luna, il quale è attorniato da guardie e da stelle.
I nostri astronomi riescono tuttavia a liberarsi e fuggire, fuga che continua nella scena dieci. Nell’undicesima scena la ‘navicella’ viene fatta calare in un crepaccio dal capo della spedizione terrestre il tutto mentre gli abitanti della luna cercano di fermarli. Nella scena dodici la ‘navicella’ procede verso la Terra e nella tredici essa finisce in mare nelle cui profondità – scena quattordici – si vede un fondale insieme a pesci. Una nave riesce, infine, a ripescare la ‘macchina’ degli astronauti e riportarla in un porto.
Nella scena successiva i nostri vengono accolti gioiosamente da una folla acclamante, e nell’ultima scena si balla attorno ad una statua fatta erigere per l’occasione.
Il film merita davvero di essere visto!