Un colpo al cuore ha portato via Omar Sharif, indimenticato attore, artista e giocatore di carte.
Il noto personaggio egiziano era ricoverato da qualche tempo in un ospedale del Cairo dove combatteva il morbo di Alzheimer, malattia che negli ultimi anni lo aveva colpito e della quale aveva dato annuncio pubblicamente.
A 83 anni, Omar Sharif, il cui nome originario era Michel Dimitri Shaloub poi cambiato dopo una conversione all'Islam per sposare l'attrice Faten Hamama, scompare dopo aver interpretato oltre trenta film per il cinema e la televisione, rimanendo però nell'immaginario collettivo il volto dello sceriffo Alì in Lawrence d'Arabia nel 1962 e il dottor Yuri Zivago nell'omonimo film del 1965, entrambi firmati dal regista David Lean, suo pigmalione, che gli valsero una nomination all'Oscar come attore non protagonista e un Golden Globe.
Accanto alla carriera cinematografica Sharif poi ha sviluppato quella del giocatore di bridge, diventando presto uno dei migliori al mondo per il famoso gioco di carte e che lo porterà a scrivere libri su di esso e legare il suo nome ad un gioco per computer sul bridge ma anche ad accumulare debiti di gioco, che dovrà poi ripianare con le sue interpretazioni cinematografiche.
Sharif riceverà poi il Leone d'oro di Venezia alla carriera nel 2003, grazie anche alla superba interpretazione nel film Monsieur Ibrahim e i fiori del corano mentre lega l'Italia alla sua ultima apparizione in un film: un cameo muto nei panni di se stesso nella pellicola Un castello in Italia di Valeria Bruni Tedeschi del 2013.
La sua galanteria, eleganza, insieme al suo profondo sguardo restano nei pensieri e nei ricordi di tutti i suoi ammiratori, vecchi e futuri.