È un attore garbato, autoironico, simpatico ma acuto e consapevole nella strada da percorrere nella sua carriera artistica. Massimiliano Galligani è arrivato al successo professionale dopo una lunga e appropriata preparazione, che gli ha permesso di affacciarsi con naturalezza sia nel panorama cinematografico che in teatro, televisione e cabaret. Per il comico toscano la comicità è un aspetto molto complesso della recitazione, che non va sottovalutata, se si vuole arrivare al pubblico. Massimiliano ha accettato con gentilezza di raccontare qualcosa che riguarda il suo mondo, il tutto all’insegna sempre dell’umiltà.
Cinema televisione cabaret cortometraggi teatro pubblicità abbiamo dimenticato qualcosa?
Scherzosamente risponde di no, anche se ciò che predilige è sicuramente il cinema.
Hai frequentato la Scuola di formazione del Teatro Metastasio, che ricordo hai di quel periodo?
Un bel ricordo erano gli inizi, e per dire il vero non sapevo nemmeno io cosa volevo dalla vita. Iniziai con questo corso e imparai le cose che mi servivano. In quel periodo ero già abbastanza malato della comicità, godevo nel far ridere le persone e nel vederle ridere.
Spesso i comici nella vita reale, nascondano un lato più melanconico ti riconosci in questo cliché?
No, non è vero che il comico è una persona triste, questo è un binomio ricorrente ma non veritiero. Io sono positivo, posso essere più sarcastico o più pungente, ma mi piace la positività.
Che caratteristiche deve avere il comico?
Il comico deve essere una persona un po’ disincantata per quanto riguarda sia la politica che i fatti che accadano tutti i giorni, deve mantenere i piedi sulla terra, e non deve farsi abbindolare dal politico di turno o dal cattivo di turno che vuol passare per buono. Il comico è quel bambino che urla “Il re è nudo!”, cioè è quella persona che invece di stare nel coro e dire che belli gli abiti dell’imperatore dice a gran voce che il re, è senza abiti.
Massimiliano il comico deve fare il bambino cattivo?
Sì, perché il comico è di base un bambino. Poi ovviamente dipende da come si esprimono le proprie opinioni, molti comici riescono a dire cose che se le dicesse un altro, sarebbe un disastro.
Tu attribuisci alla comicità una notevole complessità, spieghi cosa intendi?
La comicità è un aspetto molto complesso della recitazione. Se non sai scrivere, se non fai ridere e se non hai la faccia giusta non vai avanti, e quindi nella comicità si scherza poco, e solo se sei bravo puoi venire fuori.
Ci parli della tua partecipazione in Pinocchio con Roberto Benigni?
Pinocchio con Benigni è stata un’esperienza bellissima tra l’altro lui è di Prato come me. Abbiamo girato in Umbria, mi sono divertito tantissimo a scherzare, parlare e a giocare a carte con lui. Poi Roberto, è una persona di una semplicità incredibile, perché un comico come un artista sa apprezzare anche i valori della semplicità. E’ stata forse l’esperienza più bella della mia vita. Una persona divertente, mi è piaciuto tanto lavorare con lui.
Vuoi parlare della web comedy “Lui, lei & l’altro?”
È molto carina, girata fin troppo bene per essere una web comedy, la regia è di Marco Limberti che è uno tra i migliori registi italiani che ci sono sulla piazza. Con grandi o piccoli mezzi Limberti ottiene dei risultati che sono eccelsi, ha una tecnica di regia fantastica non è per niente faticoso lavorare con Marco anche perché riesce ad ottenere il massimo dagli attori senza neanche tanta fatica. Questa web comedy parla di lui lei e l’altro. Lui e lei sono una coppia bellissima poi ad un certo punto arriverà suo cugino dalla toscana per cercare lavoro, che poi sarei io. Io sono il cugino grezzo e brutto che va da loro e non vuole più andar via. Si libereranno di me? Chi lo sa! Fa veramente ridere giocata su dei livelli di comicità semplici e ha una dinamica veramente da web film.
Hai partecipato anche alla serie “ Funk Azzisti?”
Sì e tra un po’ uscirà anche questa serie con un bel cast.
Nei prossimi mesi ti vedremo al cinema?
Sì nel film “Basta poco”, in cui sono coprotagonista. Si tratta di un film molto bello, interessante e fuori dal coro. L’abbiamo girato per la Alba Produzioni di Roma e il produttore è Alessandro Frezza. È stato scritto da Ugo Chiatti per la regia di Andrea Muzzi e Riccardo Paoletti.
Hai qualche modello?
Si tanti, ovviamente Benigni, Olcese, Margiotta, un po’ la scuola inglese in generale, sarebbe un elenco immenso.
Che consiglio dai a chi vuole intraprendere questo mestiere?
Di essere umilissimi e di non pensare mai di essere arrivati, l’umiltà in questo mestiere è un elemento fondamentale per un successo stabile e duraturo.
Massimiliano, infatti, con la sua semplicità comicità e preparazione riesce a divertire il pubblico senza essere mai banale.