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Tv, politica e produzione cinematografica: i successi della celebre star Gabriella Carlucci

Nello spettacolo la bellezza è un ottimo biglietto da visita, ma non basta, occorrono i contenuti. Essere una perfezionista mi ha aiutato ad avere successo nei vari campi

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Gabriella Carlucci nasce ad Alghero, in provincia di Sassari, il 28 febbraio 1959 e trascorre l’infanzia a Udine. Figlia di un generale dell’Esercito Italiano Luigi Carlucci e di Maria Caracciolo, è sorella di Milly e Anna Carlucci. Come le sorelle anche lei sceglie una carriera nel mondo dello spettacolo, affermandosi nel piccolo schermo. Dopo le scuole superiori si trasferisce a Roma dove si iscrive all’Università La Sapienza, conseguendo due lauree: la prima in Lingue (tesi in Letteratura Nordamericana), la seconda in Storia dell'Arte con una tesi in Restauro Conservativo. Gabriella Carlucci si sposa per la prima volta nel 1989, il matrimonio con l’attore Gianfranco Jannuzzo dura fino al 1992, anno in cui la coppia divorzia. Nel 1996 la conduttrice sposa l’avvocato Marco Catelli in una splendida cerimonia a Frosinone. Dalla relazione nasce il figlio Matteo che, dopo gli studi, segue le orme materne intraprendendo una carriera nel mondo dello spettacolo. Nella sua carriera ha presentato varie trasmissioni canore come Azzurro, Festivalbar e varietà come Cocco. Gabriella Carlucci durante la sua carriera televisiva si divide tra RAI e Mediaset. Una trasmissione di successo la competizione canora Cantagiro che presenta insieme a Mara Venier nel 1991. A partire dall’anno successivo conduce le due edizioni del varietà di Rai 1 Luna di miele prima affiancata da Gigi Sammarchi e Andrea Roncato e successivamente da Gianfranco D’Angelo. Nello stesso periodo è alla guida di 3 stagioni di Donna sotto le stelle, una trasmissione di moda. Dal 1993 al 1995 lavora anche per Canale 5 presentando insieme a Gerry Scotti il noto programma Buona Domenica. Altri ingaggi che impegnano Carlucci negli ultimi anni del decennio sono Piccolo grande amore e Il diavolo e l’acquasanta. Nel 1998 conduce la prima edizione del programma enogastronomico Melaverde e rimane alla guida della trasmissione fino al 2010 insieme al collega Edoardo Raspelli. Nei primi Anni 2000 è anche nei programmi Notte mediterranea e Voci in una notte di mezza estate. Durante il resto del decennio non ha molti altri impegni televisivi in quanto la sua carriera si sposta dal mondo dell’intrattenimento a quello della politica. Nel 2001 si candida alle elezioni politiche in Forza Italia, ed entra a far parte della Camera dei deputati- Anche nel 2006, Gabriella Carlucci riesce ad essere eletta sempre alla Camera dei deputati. Nel 2010 si candida anche per diventare sindaco di Margherita di Savoia, un comune pugliese, e ricopre la posizione fino al 2012, anno in cui si dimette. Gabriella Carlucci, che può essere senz'altro considerata la star degli anni '90, oggi, in questa intervista a Notizie Nazionali, racconta i segreti del suo successo, e i ricordi della sua brillante carriera.

Lei ha esordito in Rai, nel 1983, al fianco di Enzo Tortora nello spettacolo Portobello in onda su Rai2. Cosa ricorda di Enzo Tortora? Enzo Tortora era una persona davvero straordinaria e fuori dal comune, sia dal punto di vista della sua cultura che dal punto di vista della sua educazione e gentilezza. Nel 1982 ebbi l’opportunità di partecipare a un provino per Portobello, e lui dopo pochi minuti mi fermò e disse che ero perfetta per la trasmissione, perché rispondevo esattamente alle caratteristiche che cercava nell’inviata che doveva andare in giro per il mondo. Mi ricevette a casa sua qualche giorno dopo. Non dimenticherò mai la sua casa sua in via Piatti a Milano, dove non c’erano delle pareti, ma solo librerie zeppe di libri, cioè ogni parete era formata da librerie da terra a cielo, ricariche di libri, catalogati per argomenti. Mi spiegò pazientemente quello che voleva da me e poi fu un vero e proprio Maestro, perché io ero l’inviata Speciale di una trasmissione che all’epoca aveva 18 milioni di spettatori. Portobello era la trasmissione più importante del venerdì sera di Rai2. All’epoca c’erano solo Rai1 e Rai2 e i miei servizi si svolgevano a centinaia di migliaia di chilometri dall’altra parte del mondo ed erano in diretta. Lui mi spiegava pazientemente quello che voleva da me durante le prove e poi al termine di ogni diretta mi diceva dove potevo fare meglio. Così ho imparato sin da subito a lavorare in diretta, è stata una scuola formidabile.

In questi anni di spettacolo, ricorda di eventuali rivalità nate tra le showgirls? Non mi è mai capitato di avere invidia per qualcuno tantomeno per delle colleghe. È un insegnamento della mia famiglia, di mia madre che ci ha sempre detto quando vedevamo qualcuno molto bravo e molto capace che non bisognava invidiarlo, ma bisognava capire come aveva fatto a diventare così bravo e capace.

Per chi lavora nel mondo dello spettacolo, la bellezza è l’unico fattore? La bellezza nel mondo dello spettacolo naturalmente è molto importante ma non basta, perché la bellezza passa e invece i contenuti se ce li hai, li hai dal primo momento della tua carriera e durano per sempre. In assoluto la bellezza, ed è un suggerimento che dò anche ai miei collaboratori, serve. Una bella presenza è un biglietto da visita molto utile, dopodiché però se alla bellezza e al bell’aspetto non seguono i contenuti non si va molto lontano.

Cosa le ha permesso di affermarsi in televisione divenendo una conduttrice popolare e apprezzata? Penso di aver avuto successo in televisione per una serie di fattori: sicuramente perché sono una perfezionista, cerco di studiare, di prepararmi e di essere sempre pronta. Pertanto, tutte le volte che ho dovuto affrontare dei programmi che andavano in onda in diretta, e ne ho affrontati tantissimi, non c’è possibilità di errore, occorre essere impeccabili. In diretta quello che fai e dici viene immediatamente visto dagli spettatori. Ho avuto la possibilità di lavorare tantissime volte in diretta, ed essendo sempre stata pronta ed efficace, mi hanno sempre dato molto spazio.

Che ricordi ha dei due Festival San Remo (1988 e 1990)? Il Festival di Sanremo è sempre stato il programma di punta per la Rai, e può essere considerato come l’università della televisione perché è un programma molto, molto importante, con un ascolto elevatissimo. Rai1 è la televisione più vista in Italia, quindi chi va a condurre Sanremo sa che deve stare molto attento. Ci sono tanti episodi che potrei raccontare, però mi piacerebbe ricordare quello del 1988. Sanremo 1998 l’ho presentai insieme a Miguel Bosé. Era un anno in cui tutte le grandi star della Rai erano andate a Canale 5 e la Rai decise di chiedere a Miguel Bosé, allora in un momento di grande fama in Italia perché aveva appena concluso di girare un film per la televisione molto importante, gli chiesero di fare il conduttore di Sanremo e che a sarebbe stato affiancato da una conduttrice e chiesero a lui di scegliere la co-conduttrice. Lui vide una serie di provini di ragazze e scelse me perché ero spigliata e disinvolta. Ho cercato di fare sempre cose diverse, mi ricordo ai tempi di Buona Domenica decidemmo insieme al pool degli autori di mettere in luce le mie doti di atleta spericolata e quello fu un grande colpo perché diventai il fenomeno della televisione per quell’anno e anche negli anni successivi. Non è da tutti esibirsi in sport estremi in televisione e certamente questo mi ha molto caratterizzata. Nel 1988 ascoltai pazientemente tutte le prove e volevo cercare di conoscere i vari cantanti perché poi loro andavano comunque presentati e intervistati. Mi ricordo che dopo due giornate intere di prove andai nel camerino di Massimo Ranieri e gli dissi: “senti la tua è la canzone è la più bella, secondo me vinci”, e in effetti in quell’anno 1988 vinse Massimo Ranieri con "perdere l’amore". Poi invece, nel 1990 l’ho presentai con Johnny Dorelli. Di Sanremo 1990 mi ricordo che a un certo punto persi completamente la voce. Mancavano poche ore alla messa in onda ed ero veramente disperata. Stavo per andare dal medico e a un certo punto, prima che andassi, mi raggiunge Toto Cutugno e mi dice “senti io ho questo rimedio naturale, il rimedio delle nonne, con un’erba officinale che si chiama Erisimo, ti preparo questa bevanda e vedrai che in poco tempo ti ritorna la voce” e in effetti successe proprio così, mi preparo una bevanda che aveva un sapore buonissimo e dopo poco dopo meno di un’ora mi tornò la voce.

Tra voi sorelle, che rapporto c’è? Con le mie sorelle vado molto d’accordo, anche se siamo molto diverse. Io sono un’impulsiva, una scheggia, penso di fare tante cose insieme. Loro sono entrambe molto riflessive e meticolose, ma non abbiamo tanto tempo per stare insieme perché ognuna di noi ha delle carriere molto intense, però quando stiamo insieme siamo veramente felici. Se devo pensare ad una persona che si possa occupare di me, nel caso in cui io dovessi avere un problema penso certamente a mio figlio e mio marito, ma naturalmente alle mie sorelle.

Come mai ad un certo punto della sua carriera, ha deciso di dedicarsi alla politica? Nel 1994 quando è nata Forza Italia io lavoravo per Silvio Berlusconi. In quell’anno conducevo Buona Domenica e proprio per annunciare la discesa in campo, Berlusconi aveva presentato in televisione il suo programma. Mi chiama un giornalista del Corriere della Sera e mi dice che stavano facendo un’inchiesta tra tutti i personaggi che lavorano per Canale 5, per sapere cosa pensassero di Berlusconi. Io raccontai a questo giornalista che mi piaceva molto il programma di Silvio Berlusconi, che lo apprezzavo. Il giorno dopo apro il Corriere della Sera e su una cinquantina di persone intervistate gli unici tre che avevano parlato a favore di Berlusconi eravamo io, Mike Buongiorno e Raimondo Vianello. Dopo pochi giorni da questa intervista mi chiama Berlusconi e mi convoca ad Arcore, chiedendomi se avessi intenzione di candidarmi per le politiche nel 1994. Io gli risposi che non me la sentivo, che però avrei collaborato alla campagna elettorale. E fu così che cominciai a collaborare con Forza Italia. Con l’avallo del Presidente Berlusconi, dal 1996, fino alla mia prima elezione in Parlamento, nel 2001, ebbi l’onore di guidare il Dipartimento nazionale della cultura e dello spettacolo del Partito. Quindi, la candidatura alle elezioni politiche del 2001 è stato un passaggio naturale. Mero in Parlamento sono stata eletta anche Sindaco e quindi il mio lavoro di Parlamentare e di politico era troppo impegnativo. Oltre alla televisione, ho anche una famiglia, un marito e un figlio, e quindi ho cominciato ad allentare il mio lavoro televisivo fino a occuparmi solo di politica. Mentre ero in Parlamento mi sono occupata di cultura e spettacolo. In particolare mi sono occupata di Cinema. Sono stata la presentatrice della legge sul Tax Credit. Grazie a questa legge nel nostro paese si introducevano gli incentivi fiscali per la produzione cinematografica. Questo mi ha permesso di entrare in contatto con tutti i protagonisti della filiera della produzione cinematografica, sia quelli creativi che quelli della produzione, comprese le figure tecniche

Dopo lo spettacolo e la politica oggi qual è la nuova avventura di Gabriella Carlucci? Quando è finito il mio impegno in Parlamento nel 2013ho pensato di dedicarmi al cinema, in particolare alla promozione internazionale del nostro cinema, ed è per questo che ho ideato due festival, uno in Spagna a Palma Majorca e l’altro Belgrado. In questi due festival, quello che io propongo è sì il nostro miglior Cinema affinché venga comperato da questi due mercati, ma soprattutto mettere insieme professionisti dei due Paesi, Italia e Serbia, e Italia e Spagna, affinché vengano realizzate delle coproduzioni.

In questa nuova avventura di quali figure professionali si avvale? Ho la fortuna di essere circondata da professionisti importanti sia in Spagna che in Serbia. In Italia mi avvalgo della collaborazione della giovanissima società di mio figlio Matteo laureato in legge a Londra e con master in gestione delle squadre sportive, ma appassionato di cinema e audiovisivo. Lui e i suoi soci, i nipoti di Virna Lisi, della sua stessa età, sono bravi e competenti, e soprattutto molto volenterosi. Vogliono imparare e sono disposti a fare qualunque sacrificio pur di raggiungere il loro obbiettivo, lavorare nel settore del cinema e dell'audiovisivo.

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