Non c'è che dire: quella che sta per arrivare sarà una Pasqua molto triste per il mondo della musica italiana. 24 ore dopo l'annuncio della morte di Enzo Jannacci, arriva la notizia di un'altra scomparsa 'pesante': quella di Franco Califano. Il cantante romano è deceduto nella sua casa ad Acilia. Malato da tempo, aveva 74 anni. Solo pochi giorni fa, il 18 marzo, si era esibito al Teatro Sistina di Roma.
Califano, che era stato l'ultima volta a Sanremo nel 2005 con 'Non escludo il ritorno', verrà ricordato, oltre che per la sua fama di sciupafemmine, anche e soprattutto per la sua penna: sue, infatti, alcune tra le più belle canzoni italiane di questi ultimi decenni. Citiamo 'Minuetto' e 'La nevicata del ‘56' per Mia Martini, 'E la chiamano estate' per Bruno Martino e 'Allora sì' per Mina, senza dimenticare 'La musica è finita', scritta insieme a Umberto Bindi per Ornella Vanoni.
Da menzionare inoltre 'Un tempo piccolo', hit sulle cui note nacque il sodalizio tra Califano e Federico Zampaglione dei Tiromancino. E poi ancora 'Un'estate fa', 'Tutto il resto è noia' e 'La mia libertà'. Storici collaboratori del ‘Prevert di Trastevere’ erano gli autori Alberto Laurenti e Antonio Gaudino: tutto cominciò con 'Napoli', brano presentato al Festival nel 1994. Dalla collaborazione con due artisti emergenti, Andrea Cardillo e Andrea Amati, era nata invece ‘Una donna’. Segno che il buon Franco sapeva anche rinnovarsi, dando spazio ai giovani meritevoli. Ciao, Califfo. Ci mancherai.