Il prossimo febbraio Diabolik arriverà all'uscita numero 900, un record che pochi altri personaggi, soprattutto italiani, possono vantare.
Il primo numero "Il re del terrore" è stato pubblicato nel novembre 1962 in piccola taratura, qualche migliaio di copie prevalentemente dedicate al mercato del Nord Italia.
Le autrici sono due sorelle milanesi Angela e Luciana Giussani, che quasi per caso hanno dato vita ad uno dei personaggi più importanti e noti della fumettistica italiana.
Chiunque conosce Diabolik, ladro per niente gentiluomo che non si fa scrupoli nell'uccidere, rubare, estorcere la qualsiasi cosa per raggiungere il proprio benessere privato.
Un personaggio nato in un'epoca in cui il nostro Paese non era ancora pronto ad accettare determinati sdoganamenti di cliché precotti (per la verità neanche adesso).
Perché Diabolik non nasce neanche come antieroe ma come anticostume vero e proprio, e la parte comica di tutto questo è che le sorelle Giussani hanno tratto ispirazione prendendo spunto dalle "maschere" della società che frequentavano nella Milano degli anni '60.
Le due autrici frequentavano diversi circoli letterari e ricreativi dove i più alti rappresentanti della società si celavano dietro maschere confenzionate ad hoc per impersonare il perfetto borghese perbene che segue tutti i parametri di comportamento convenzionali per una vita all'insegna del perbenismo, ma che in fondo, altro non erano che dei "mostri" ipocriti che avrebbero tanto desiderato uccidere, rubare, sconfessare quello che in quel momento interpretavano e quale migliore occasione, per le sorelle, se non creare il perfetto personaggio che mette in mostra la vera realtà dei fatti?
Siamo circondati da migliaia di Diabolik celati dietro calazemaglie nere non apparenti ma pur sempre presenti, tutti vorremmo avere il potere di questo personaggio più che anarchico, quasi inesistente per il mondo ma più che mai presente all'interno di ognuno di noi.
Diabolik è accompagnato da due grandi alterego, Eva Kant, compagna e rappresentazione di sé stesso al femminile e l'ispettore Ginko, unico personaggio positivo di questa medaglia a tre facce, e come spesso accade anche nella vita, il "buono" non la spunta quasi mai e leggere Diabolik ci aiuta ad accettarlo con meno sofferenza.
Ormai il ladro di Clerville è entrato nell'immaginario collettivo nazionale e internazionale e piace così tanto da non essere mai stato interrotto nonostante la scomparsa delle due autrici, Angela nel 1987 e Luciana nel 2001, poco dopo aver firmato l'ennesimo albo, Diabolik continua a esistere perché è un aspetto della nostra personalità, quella più nascosta e recondita per alcuni, quella più palese e prepotente per altri.
Tra i tanti omaggi dedicati al ladro mascherato dagli occhi di ghiaccio ricordiamo una prima pellicola cinematografica del 1968 diretta da Mario Bava, la serie animata di produzione internazionale del 2000 e l'ultimo lavoro dei Manetti Bros, andato al cinema nel dicembre scorso, interpretato da Luca Marinelli.