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Feminae Forme Elette

START Spettacolo Teatrale delle Arti

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Lo spettacolo teatrale “Feminae Forme Elette“, ideato a dicembre dello scorso anno, gode del Patrocinio Consiglio dei Ministri e del Dipartimento Pari Opportunità.

L’idea di mettere in scena un vero e “naturale” dialogo fra le Arti, nasce da anni di ricerca e studi sulla contaminazione fra arte visiva, musica, danza e recitazione. Una “soluzione” scenica, vissuta sulle assi di un palcoscenico, proprio perché il Teatro, fin dalla sua nascita, viene ideato come “contenitore” naturale di creatività e sentimento della narrazione: fantastica o realistica, essa conduce lo spettatore ad un coinvolgimento sensoriale unico e straordinario, dove emozione e conoscenza si arricchiscono in ogni rappresentazione!

START Spettacolo Teatrale delle ARTI è stato elaborato esattamente con questo intento “antico” di portare nuovamente lo spettatore dentro un percorso che, dall’analisi di tematiche attuali e profonde, catturi il pubblico sullo stimolo fortemente emotivo del susseguirsi di “immagini”, video, performance di danza e musica, guidate dalla narrazione del curatore dell’evento.

Daniela del Moro, storico e critico d’arte, ideatore del Progetto/Compagnia START, sarà dunque il Narratore che insieme ad un gruppo affiatato di grandi professionisti, porterà la platea ad osservare e seguire, ma con la “leggerezza” di Calvino, temi di estrema attualità: FEMINAE infatti, si propone di affrontare e “raccontare” il rapporto donna/violenza/rinascita, attraverso il confronto e la conoscenza di artisti (soprattutto donne) che, dal passato ad oggi, hanno vissuto o attraversato e combattuto violenze fisiche, psicologiche, malattie e grandi dolori... profondi disagi che hanno dato vita ad Opere straordinarie per etica ed estetica, un racconto che come un unico “nastro”, si srotola da Artemisia Gentileschi, grande pittrice dei primi anni del seicento, ma soprattutto prima donna a denunciare (supportata dal padre) la violenza subita a soli diciotto anni e ad affrontare il primo Processo per stupro della storia nel 1612; una narrazione che prosegue con la straordinaria Frida Kahlo e la sua vita, segnata per sempre da un destino che le procurerà continue sofferenze fisiche e psicologiche, sempre combattute con la consapevolezza di una fine prematura, ma altresì di una vita vissuta sempre al massimo: nella creatività unica dei suoi autoritratti e nelle tante foto che la ritraggono sempre “colorata” con coroncine ricche di fiori sui capelli e l’immancabile rossetto rosso! E da Frida il percorso si lega naturalmente al periodo delle grandi rivoluzioni sociali degli anni settanta, insieme alla nascita delle prime performer come Gina Pane, Marina Abramovich e Shirin Neshat, per citare alcune fra le più importanti artiste di fama internazionale che attraverso il loro “corpo”, usato come tela o oggetto/soggetto d’arte, hanno “urlato” la loro contestazione, mostrato le loro ferite, le sofferenze e le malattie, in una realtà troppo violenta e lontana dalla doverosa considerazione e tutela verso il mondo femminile, un “urlo” consapevole e spesso portato con forza agli estremi della sicurezza personale, per scuotere nel profondo e sensibilizzare una società ancora sorda...

Il racconto quindi arriva fino agli artisti contemporanei, troppo spesso sconosciuti alla maggioranza delle persone, lontane da un’arte che “volutamente” il cosiddetto Sistema (gallerie, critici, case d’asta), ha isolato fra pochi “eletti”: una barriera inutile e che rende questo progetto ancora più unico e importante per fra la fruizione di opere certamente attuali, ma che mai tralasciano l’imperativo di rispettare etica ed estetica, come doveroso omaggio alla grande Arte!

Si inizia con Hadeel Azeez artista irachena che dialoga fra pittura e poesia, ed ha curato anche la scenografia di FEMINAE; continuando con Ketty Tagliatti raffinata artista della sofferenza e della sensualità “sussurrata”; Alessia De Montis che da anni lavora sulle sue “Muse” in un rapporto dove espressività e storia si fondono e nascono suggestive opere, a volte in bianco e nero, su supporti fotografici e video; Eugenio Orciani con un iperrealismo tecnicamente “oltre”, per una pittura esperta e dedicato alla forza e all’orgoglio delle donne; Omar Galliani per opere ricercate, pastelli quasi monocromi ricchi di rimandi ed allegorie, filosofo della femminilità, realizza le sue opere spesso su carte dalle macro dimensioni che aumentano lo spiazzamenti visivo; Fabrizio Corneli e le sue ingegnose ed incredibili opere “dipinte” attraverso il curioso ed originale studio di luce ed ombra; il più grande video artista del mondo Bill Viola italoamericano e l’emozione che ogni suo video scatena dalla scelta delle figure come omaggi ai grandi artisti del rinascimento, alla ricerca del movimento e della luce...

Una selezione dunque di opere contemporanee realizzate da chi, da anni, indaga, studia e crea lavori analizzando la “figura” della Donna: nel rapporto con la famiglia, con il sociale e con se stessa, con i propri desideri, con le angosce, le speranze o le delusioni, le attese e gli abbandoni, ma soprattutto con la forza tipica del mondo femminile verso una voluta rinascita!

Durante la narrazione si intrecceranno naturalmente altri “racconti “: performance di danza, canto e teatro, appositamente realizzate per lo spettacolo su liriche, poesie e musica con: Francesca Traversa (direttore artistico, danzatrice, coreografa e cantante), Mario Ermito (attore e cantante), Annalisa Favetti (attrice e cantante), Simona Moretti (prima ballerina), Massimo Sansottera (primo ballerino), Giovanna Famulari (violoncello e voce), Mariano Gramegna (pianoforte) e con la partecipazione straordinaria della grande attrice Fioretta Mari, con un omaggio alla straordinaria Alda Merini.

Il Finale sarà una emozionante performance di Francesca Traversa e mai eseguita ancora nei teatri italiani, dedicata ad una donna straordinaria come Marie Luise Fuller: artista rivoluzionaria e innovativa della danza, che ha combattuto contro il suo male nella passione di vivere ogni giorno attraverso lo studio e l’Arte!

Il compositore e direttore d’orchestra Pinuccio Pirazzoli ha realizzato le musiche della performance di danza e teatro “Bellezza e Odio”; la regia teatrale e televisiva è di Marco Calvise; la regia video è curata da Alberto Manenti; il co-autore dello spettacolo è Christian Monaco; la direzione di palco affidata a Tiberio Ensoli.

Lo spettacolo “Feminae forme elette”, della compagnia START andrà in scena al Teatro DUSE il 28 maggio alle ore 21 e l’intero incasso sarà devoluto alla Fondazione ANT Italia Onlus, che sostiene con la propria presenza il messaggio importante che qst spettacolo si propone di divulgare: porre oggi sempre di più l’attenzione dovuta al rispetto della figura femminile, della sua Libertà e delle sue Scelte, mettendo in evidenza la grande forza che le Donne hanno da sempre, nell’affrontare ogni tipo di disagio, malattia o di violenza.

Certo Il destino ha un disegno che non conosciamo, ma la reazione ad ogni avversità sottolinea la forza di quello che veniva definito il “sesso debole”.

Cambiamento, crescita, evoluzione, hanno luogo quando incontri e ti confronti con la diversità, con ciò che ti può sorprendere, con l’imprevisto, con il “male”:

esplorare gli estremi della luce e dell’oscurità per combattere, riconoscere e riconoscersi, oltre tutte le convenzioni, oltre tutte le apparenze.

Questo il messaggio che “FEMINAE Forme Elette”

Vuole portare a “gran voce” attraverso la Grande Bellezza, genesi delle Arti e della Donna!

Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo di CR LAB e Mediaevent.

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