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La Cassazione “salva” il Gabibbo: “Non è un plagio”

Per Antonio Ricci la condanna sarebbe stata "assurda".

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Era apparso per la prima volta il 1 ottobre 1990 nella trasmissione Striscia la notizia e ne è diventato poi uno dei protagonisti assoluti. Si tratta del Gabibbo, che ieri è stato “salvato”, o per meglio dire è stato “salvato” il suo creatore Antonio Ricci, dall’accusa di essere il plagio di un noto pupazzo statunitense. 
L’accusa era stata mossa nel 2003 dalla Western Kentucky University che dagli anni Ottanta aveva utilizzato un pupazzo rosso dal nome "Big Red" come mascotte della squadra di basket.

Dopo varie vicende giudiziarie, ieri la Corte di Cassazione ha messo la parola fine al contenzioso. Sul sito di Striscia La Notizia si legge che : “dopo 15 anni di contenzioso in tribunale nella causa portata avanti dalla Crossland Enterprises e l’Adfra, la Corte di Cassazione (sentenza n°503 depositata in data 11 gennaio 2017) ha decretato che il Gabibbo non è un plagio della mascotte sportiva Big Red della Western Kentucky University. La Cassazione ha quindi confermando il giudizio del tribunale di primo e secondo grado, rigettando l’impugnazione e condannando gli appellanti a rimborsare le spese legali”.

Grande soddisfazione l’ha espressa il creatore del celebre personaggio Tv Antonio Ricci. "Il Gabibbo – ha detto Ricci - rappresenta il populismo, la pancia, non parla: rutta. Vuol significare che in Tv qualunque banale pupazzo, se bercia o arringa moraleggiando, può ottenere il massimo della credibilità e popolarità. Condannarlo per la voluta banalità delle sue forme, che lo rendono simile a decine e decine di altri pupazzi infantili dalla bocca larga, sarebbe stata una vera e propria assurdità".

La Cassazione, si legge nella sentenza, ha respinto il ricorso dei proprietari di Big Red e ha confermato la sentenza di secondo grado che aveva stabilito che Big Red non "assurge" a "livelli di creatività che ne consentano la protezione come diritto d'autore e che, comunque, tra i due pupazzi Big Red e Gabibbo sussistono differenze estetiche che portano ad escludere la contraffazione del primo da parte del secondo". Infine sul plagio la Cassazione ha effettuato una valutazione comparativa con altri analoghi pupazzi, rilevando che Big Red non si discostava in modo rilevante da questi ultimi quali Barbapapà, Elmo dei Muppets e Gossamer, <<tutti caratterizzati dall'essere goffi umanoidi costituiti da una massa amorfa di colore rosso ,con grande testa e occhi e bocca larga>>". 

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