Ricattate psicologicamente, picchiate, violentate. Intreccia le storie di cinque donne molto diverse fra loro ma tutte vittime di violenza il film di Irish Braschi 'L'amore rubato' evento speciale che viene presentato oggi in anteprima a Roma in concomitanza con la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne e sarà in 32 sale il 29 e 30 novembre con la distribuzione Microcinema per poi passare in Rai in occasione dell'8 marzo.
Protagoniste sono Marina, una giovane mamma che subisce in silenzio la violenza del marito; Francesca, un'adolescente vittima di abuso da parte dei compagni di classe; Angela, schiava di un compagno geloso; Alessandra, violentata dal datore di lavoro e Anna, bersaglio dell'ira del compagno narcisista. Donne differenti per età, estrazione sociale, esperienze di vita diverse ma tutte cadute nella trappola dell'amore violento, quello che fa male davvero e dal quale se si riesce a uscire lo si fa al prezzo di pesanti cicatrici. Liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Dacia Maraini, la pellicola prodotta da Maite Bulgari vede nel cast Elena Sofia Ricci, Stefania Rocca, Gabriella Pession, Chiara Mastalli, Elisabetta Mirra, Alessandro Preziosi, Emilio Solfrizzi, Francesco Montanari, Antonello Fassari, Massimo Poggio, Antonio Catania e Renato Raimo.
“E' un tema scottante, una ferita che Paesi così avanzati abbiano questa quantità di violenza sulle donne - ha spiegato ieri in conferenza stampa Dacia Maraini -. Dobbiamo fare delle campagne di sensibilizzazione e il mio libro nasce con questa idea. Sono tutte storie vere che ho elaborato, ho cambiato i nomi. Non credo nel criterio della cultura di genere, non volevo creare la guerra tra i sessi, non mi interessa”. Ma ‘L’amore rubato’ E anche un film dal “cuore sociale” come sottolinea Braschi che firma il soggetto con Giancarlo De Cataldo e la sceneggiatura con Giorgia Cecere. “Lo abbiamo interpretato come un dovere. Vogliamo dire no alla violenza sulle donne, sensibilizzare. Il cinema serve anche a questo. La pellicola dura un’ora per scelta, per poterlo far diventare uno strumento per le scuole e per la tv”. Il film nasce come campagna di sensibilizzazione: i suoi proventi infatti saranno devoluti all’organizzazione no-profit WeWorld.