I Medici sbancano la serata televisiva. Sono stati oltre sette milioni e mezzo (share 29.90 per cento) i telespettatori sintonizzatisi ieri sera su Rai1 per i primi due episodi della mega-produzione anglo-italiana che racconta il primo periodo della famiglia fiorentina destinata a lasciare un segno indelebile di presenza e potere a Firenze e nell’Europa del Quattrocento. L’episodio di avvio della saga ha sfondato il tetto degli otto milioni con il 28.88 di share, mentre la seconda parte è stata vista da 7 milioni e 143mila spettatori ottenendo uno share del 31.08 per cento e sbaragliando tutti gli altri concorrenti sulle reti generaliste e non. Scelta dunque che sembra premiare fortemente il grande investimento fatto da Viale Mazzini che, come aveva sottolineato il Direttore generale Antonio Campo dall’Orto nella conferenza stampa di presentazione tenutasi a Firenze in Palazzo Vecchio, segnava il ritorno dell’azienda sulla scena internazionale dopo un’assenza durata parecchi anni.
“Con I Medici – aveva detto - ci inseriamo ed affrontiamo un mondo che oggi è molto più significativo di quando la Rai, già tanti anni fa, era parte delle coproduzioni internazionali. Questa serie televisiva per noi è molto importante perché rappresenta l’inizio di un percorso ed è bello farlo raccontando la storia di questa famiglia”. E i telespettatori hanno dimostrato di gradire molto il film-tv, dotato di un cast tecnico e artistico di assoluta eccellenza (il regista americano Sergio Mimica-Gezzan e gli attori Dustin Hoffman, Richard Madden e Alessandro Preziosi solo per citarne alcuni) e girato soprattutto in Toscana tra Firenze e splendide località come Montepulciano e Pienza.
Il nuovo appuntamento per la serie è fissato per martedì prossimo alle 21.15. Dopo la fine della guerra contro Milano e la scoperta dell’epidemia di peste nera, i Medici si rifugiano in campagna per evitare il contagio, ma Marco rimane a Firenze per indagare sui Corona, una famiglia che sembra coinvolta nell’omicidio di Giovanni. Poco dopo aver fatto irruzione nel loro palazzo e aver scoperto che sono tutti morti a causa del morbo, Marco apprende che alcuni uomini stanno smontando la cupola pezzo per pezzo: Albizi è riuscito a fomentare il popolo contro Cosimo e il suo progetto accusandolo di usura.
Quando Cosimo viene a conoscenza della situazione decide di tornare a Firenze, nonostante la madre Piccarda abbia anche lei contratto la peste. Cosimo riesce a salvare la cupola in costruzione trasformando la cattedrale in un lazzaretto: nel frattempo però oltre a Piccarda è morto anche il bambino che Lucrezia portava in grembo e Albizi trova un espediente per arrestare Cosimo e mandarlo a processo.