Per tutti era L'Accattone di Pasolini, un volto ruvido e vero del Cinema italiano.
Giornata nera per il Cinema: dopo la morte di Alan Rickman, protagonista della saga di Harry Potter, tocca all'Italia piangere un suo attore: è scomparso questa sera Franco Citti, volto indimenticato di molte pellicole pasoliniane.
L'artista è deceduto ad 80 anni questa sera a Roma nella sua casa, al termine di una malattia che l'aveva colpito da tempo: a dare la triste notizia l'amico e collega Ninetto Davoli.
Scoperto da Pier Paolo Pasolini, che lo volle protagonista nel 1961 con Accattone, Franco Citti ha poi sviluppato la sua vena artistica grazie al talentuoso regista, partecipando a molti altri suoi film, tra cui Mamma Roma, Porcile e Il Decameron.
Nella sua lunga carriera Citti ha poi calcato anche il palcoscenico teatrale, dividendolo con Carmelo Bene, affinando le sue capacità recitative che gli varranno la partecipazione ad un lunghissimo elenco di film, tra cui anche Il Padrino di Francis Ford Coppola.
Volto acclamato del Cinema di genere, Franco Citti viene ricordato per la sua schiettezza e umanità , che non ha mai abbandonato e che aveva riversato nell'autobiografia Vita di un ragazzo di vita, scritto nel 1992 con Claudio Valentini, dove si racconta e svela aneddoti e storie legati ai suoi luoghi e naturalmente a Pasolini, colpito da Citti e dal suo mondo suburbano e poetico.
La scomparsa di Franco Citti è un grave lutto per il Cinema italiano – ha subito commentato il ministro ai Beni Culturali e Turismo Dario Franceschini – Attore di straordinaria intensità e da sempre legato a Pasolini – ha continuato, esprimendo il suo cordoglio – ha segnato una stagione importante della nostra cinematografia. Nel ruolo di Vittorio, così come negli altri film diretti da Pasolini, ha portato quella poesia di strada – conclude – che rimarrà per sempre uno dei tratti distintivi del nostro cinema.
Ancora non è stata data notizia su data e luogo per la camera ardente e il funerale per l'indimenticato attore.