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Rai, la Vigilanza prepara graticola per Salini. Nel mirino l'incontro segreto con Conte e lo strapotere di Presta-Caschetto & Co.

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Segnatevi la data, 8 luglio 2020, giorno in cui, alle ore 20.00, il Presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini ha convocato la commissione per audire l'Ad Rai Fabrizio Salini. Una seduta che per il vertice del Servizio Pubblico Radiotelevisivo si prospetta a dir poco infernale. 

Salini sarà chiamato a illustrare in primis la natura del suo incontro segreto con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, un incontro mai smentito e dalla presunta duplice finalità: 1) prolungare il mandato da Amministratore Delegato Rai; 2) prolungare quello di Conte a capo del Paese eliminando tutta la pubblicità dalla Rai per favorire Mediaset e quindi Silvio Berlusconi, in vista di un ingresso nella maggioranza di Forza Italia nel caso in cui la scissione nel M5s minacciasse di far cadere il Governo. 

Sulla gravità delle ipotesi succitate ha insistito ampiamente il Segretario della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi, che - oltre a essere reduce da una vittoria riguardo all'istanza di accesso agli atti sulla nomina del Presidente Rai Marcello Foa - ha anche chiesto a gran voce all'organismo istituzionale di cui è rilevante esponente di fare chiarezza sulla promessa risoluzione relativa allo strapotere degli agenti televisivi e delle produzioni esterne in Rai. Risoluzione che, a detta di Salini, sarebbe dovuta entrare in vigore dal gennaio 2020 e che invece a tutt'oggi è lettera morta.

Anzaldi e la Vigilanza pretendono di sapere come mai il testo della risoluzione annunciata da Salini non sia consultabile né visibile da nessuna parte, e in che modo saranno strutturati i palinsesti televisivi prossimi venturi la cui presentazione è prevista per il 12 luglio prossimo. In particolare, come sarà regolato il contratto con l'Officina di Fabio Fazio? Vi saranno i tagli annunciati? E il dilagare di agenti quali per esempio Beppe Caschetto o Lucio Presta e dei loro assistiti sarà arginato e ridimensionato come promesso? E le produzioni esterne? E il quasi monopolio di colossi come Banijay? 

Alla luce di tutto ciò, non vorremmo essere nei panni di Fabrizio Salini. 

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