L'indiscrezione su un presunto incontro fra il premier Giuseppe Conte e l'Ad Rai Fabrizio Salini, nel quale riguardo a questi - collocato al suo posto dal duo Spadafora-Di Maio all'epoca dell'alleanza con Matteo Salvini - sarebbe stato ventilato un possibile prolungamento dell'incarico ha scatenato il Pd, e nella fattispecie il Vicecapogruppo alla Camera dei Deputati Michele Bordo, che ha definito senza mezzi termini "fallimentare" la gestione contingente della Rai, sottolineando che i dem non vedono l'ora che gli attuali vertici di Viale Mazzini facciano le valigie.
Ma ha soprattutto suscitato l'indignazione di Michele Anzaldi, Segretario della Vigilanza Rai nonché Deputato di Italia Viva, che ha chiesto chiarimenti agli interessati riguardo al fatto che egli giudica estremamente inquietante, ovvero un probabile duplice "inciucio": il primo di Conte con Salini per prolungare l'incarico di quest'ultimo e il secondo del Premier con Urbano Cairo e Silvio Berlusconi per estendere il proprio mandato favorendo i concorrenti della Rai.
Se confermate, tali indiscrezioni sarebbero a dir poco esplosive. L'On. Anzaldi è tornato sull'argomento in un post su Twitter nel quale ha dichiarato: "Assurdo il silenzio di Palazzo Chigi e della Rai a diverse ore dalle indiscrezioni sull'incontro Conte-Salini. Sono urgenti chiarimenti ufficiali, quanto emerso è gravissimo. Singolare che a fare da portavoce della riunione sia addirittura un deputato del Movimento 5 stelle".
Il Segretario della Vigilanza Rai si riferisce a Emilio Carelli, ex Tg5 poi emigrato a Sky (dove, guarda caso, ha rivestito la carica di dirigente lo stesso Salini). Carelli ha preso le difese dell'Ad Rai, elogiandolo sperticatamente e lodandone "l'indubbio tentativo di governare la Rai in modo autonomo e senza subire troppe pressioni dei partiti". Una dichiarazione a dir poco esilarante, visto che mai come oggi la Rai è stata tanto lottizzata con quasi tutti gli spazi spartiti fra M5s (che per giunta propugnavano la politica fuori da Viale Mazzini) e Lega, che risulta ancora egemone.