Eleonora "Tinny" Andreatta, la signora di Rai Fiction, colei che in tutti questi anni ha salvato il Servizio Pubblico Radiotelevisivo dal disastro, lascia la sua carica per approdare a Netflix. "Sono entusiasta di dare il benvenuto nel team a Tinny, mentre stiamo incrementando il nostro impegno a lungo termine in Italia e la nostra offerta di serie Made in Italy per il nostro pubblico globale", commenta Kelly Luegenbiehl, responsabile "original" di Netflix. "Nel corso della sua carriera, Tinny ha creduto e sostenuto con passione lo storytelling italiano, lavorando con i migliori talenti creativi italiani, ed e' stata determinante per alcuni dei progetti piu' ambiziosi della televisione Italiana. Siamo convinti che Tinny sapra' ampliare il meraviglioso lavoro compiuto da Felipe Tewes nell'aiutare a costruire la nostra presenza in Italia e a nutrire le molte partnership creative che abbiamo avviato".
La Rai perde inesorabilmente la realizzatrice delle produzioni di successo del prime time italiano (Il Commissario Montalbano, I Bastardi di Pizzofalcone, Imma Tataranni, Il commissario Maltese e le piu' recenti Doc e Vivi e lascia vivere), nonché l'investitrice nelle grandi co-produzioni pensate per il mercato globale (Medici, L'Amica Geniale, Il Nome della Rosa), con le quali ha aperto nuove linee di produzione della serialita' proponendo elementi di innovazione, un linguaggio moderno ed un mix di generi che hanno attratto le nuove generazioni e sono state vendute a livello internazionale (Il Cacciatore, Rocco Schiavone, La linea verticale).
Mentre Viale Mazzini si lecca le ferite dopo questa tragica batosta che avrà serie ripercussioni sugli ascolti in caduta libera, specie quelli dell'Ammiraglia diretta da Stefano Coletta, le redini di Rai Fiction passano ad interim all'Ad Fabrizio Salini, in una mossa che ricorda quella dell'ex Dg Agostino Saccà nel 2002 alla partenza di Sergio Munafò. L'interim di Rai Fiction permise infatti a Saccà di restare sulla breccia l'anno successivo quando perdette la carica di Direttore Generale a vantaggio di Flavio Cattaneo, e di lì fino al 2008, costretto poi a lasciarne la guida a Fabrizio Del Noce. Ennesimo disperato tentativo da parte di Salini di restare aggrappato a una poltrona in Rai nel caso in cui venisse costretto a lasciare quella di Ad? Il bluff del suo futuro approdo a Netflix, rilanciato da organi di stampa e giornalisti vicini alla sua nemica Teresa De Santis che egli defenestrò senza mezzi termini qualche mese fa, lo lascerebbe intendere.
Sulla questione è intervenuto anche il Segretario della Vigilanza Rai Michele Anzaldi, che ha commentato: "L'addio di Eleonora Andreatta rappresenta una gravissima sconfitta per la Rai, una bocciatura senza appello all'attuale gestione: lasciar andare via una delle manager di maggiore successo dell'azienda è un fallimento e una prova di incapacità senza precedenti, che riguarda l'amministratore delegato e tutto il Cda".
E ancora: "D'altronde non sorprende che una società di livello mondiale come Netflix abbia pensato di nominare Andreatta addirittura vicepresidente delle serie italiane, mentre la Rai si è addirittura spaccata sulla sua riconferma, lo scorso gennaio, passata con la maggioranza del Cda astenuta o contraria (non la votarono Borioni, Laganà , Foa e De Biasio). La Rai che lascia campo libero ai conduttori, strapagati sforando ogni tetto, e agli agenti, che decidono i palinsesti, mentre gli unici cui viene applicato il tetto allo stipendio sono i manager capaci come la Andreatta. È sempre più urgente ragionare di riforma del sistema di nomina del servizio pubblico e di eliminazione della pubblicità dai palinsesti".