Matteo Renzi, leader di Italia Viva, può anche essere l'ago della bilancia del Governo giallo-rosso e avere un numero di parlamentari sufficienti a tenere in ballo la tenuta dell'Esecutivo, ma dai principali Tg della Rai è totalmente dimenticato. Secondo le tabelle pubblicate dall'AgCom, relativamente al "pluralismo politico-istituzionale in televisione", nel mese di aprile Renzi è stato totalmente cancellato dal Tg1 diretto da Giuseppe Carboni e dal Tg3 di Giuseppina Paterniti, mentre il Tg2 di Gennaro Sangiuliano gli ha riservato almeno un 1.38% di spazio che lo colloca al tredicesimo posto fra tutti i soggetti politici e istituzionali.
La sostanziale assenza di Renzi dai notiziari Rai è tanto più peculiare, poiché per esempio al Tg1 trovano spazio personaggi non esattamente di primo piano quali Davide Crippa del M5s e Sandra Zampa del Pd, mentre il leader di Italia Viva non entra neanche fra i primi venti soggetti politici e istituzionali per spazio di parola. Contando che il Senatore Crippa è al ventesimo posto con lo 0.66%, si può immaginare la percentuale dispensata dalla principale testata giornalistica nazionale a Renzi. Il Tg3 dal canto suo, fra i primi venti dedica spazio a Manlio Torquato (1.23%), sindaco di Nocera Inferiore (Sa), e a Diego Bertocchi (1.60%), sindaco di Selvino (Bg), ma non a Matteo Renzi. Cambierà la musica con la direzione di Mario Orfeo subentrato da qualche giorno alla Peterniti? Vedremo.
A uno sguardo superficiale e senza entrare nei dettagli di cui sopra, qualcuno potrebbe obiettare che - stando ai sondaggi - Italia Viva non gode certo di cifre entusiasmanti, ma ciò non toglie che sia comunque un partito di governo e che l'ex sindaco di Firenze ed ex premier abbia comunque un peso specifico rilevante, visto che solo pochi giorni fa rischiava di far cadere la maggioranza con la minacciata sfiducia al Ministro della Giustizia Bonafede. E tuttavia, anche nei giorni immediatamente precedenti la discussione della mozione di sfiducia in Senato, Renzi è stato praticamente snobbato dai Tg nazionali.
Come scrive il Segretario della Vigilanza Rai nonché Deputato di Italia Viva Michele Anzaldi: "Abbiamo visto Tg1 e Tg2 relegare Italia Viva in 4 secondi mentre si avvicinava il voto in Senato sul ministro Bonafede per il quale la maggiore attesa era proprio il voto di Iv".
L'On. Anzaldi vuole andare fino in fondo alla questione, e chiede al Presidente dell'AgCom di "fare chiarezza, affinché i cittadini che pagano il canone ma anche i giornalisti corretti, i CdR, sappiano in maniera precisa come stanno le cose e chi protesta, come il sottoscritto, sappia in base a quali criteri presentare un esposto". Il Segretario della Vigilanza Rai fa notare per giunta come i conti non tornino. Dichiara infatti: "Il partito della Meloni ha alla Camera e al Senato sostanzialmente gli stessi parlamentari di Italia Viva (al Senato c'è la differenza di un solo senatore), eppure al Tg1 ha 5 volte lo spazio di Iv, al Tg2 il triplo, al Tg3 addirittura spazio moltiplicato 6 volte. Perché questa disparità?".
Michele Anzaldi avanza un'ipotesi di risposta alla domanda di cui sopra: "Dalle tabelle relative ai tempi assegnati esclusivamente ai partiti (senza contare il premier, che al Tg1 ha ricevuto spazi bulgari, e i ministri) si evince che per l’informazione Rai esistano sostanzialmente solo 5 partiti: Lega, Pd, M5s, Forza Italia, Fratelli d’Italia, esattamente gli stessi partiti che hanno almeno un consigliere in Cda.”