Erano un centinaio i dirigenti scolastici che stamani si sono riuniti a Roma davanti al Ministero della Pubblica amministrazione in segno di protesta contro il decreto legge concretezza che stabilisce la rilevazione delle impronte digitali per i presidi e il pesonale scuola Ata.
"Siamo qui per fare sì che il 28 maggio quando il provvedimento andrà in Aula - ha spiegato, come riportato dall'Ansa, Roberta Fanfarillo, responsabile dirigenti scolastici per la Flc Cgil - venga ritirata questa ingiusta previsione. I presidi oggi guadagnano 30 mila euro in meno degli altri dirigenti e si spendono per coprire le carenze d'organico in diversi plessi scolastici: la rilevazione delle impronte è un vero accanimento nei loro confronti".