Alcuni nonostante abbiano in tasca una laurea in medicina e chirurgia con tanto di lode decidono di lasciare il Paese per cercare lavoro altrove, dove le possibilità di lavoro risultano essere maggiori. A parlare è il dottor Sandro Di Simplicio medico specialista in oculistica presso il King's College Hospital di Londra.
Come mai la sua scelta è caduta proprio su Londra?
Per me Londra è la città più bella del mondo, ma in verità la mia scelta è caduta sull'Inghilterra, tant’è che all'inizio sono stato un anno a Ipswich, che per quanto piacevole non è esattamente una metropoli. E' stato fondamentale, senza quell’esperienza non avrei mai trovato lavoro al King's College Hospital di Londra, dove sono attualmente.
Che differenza ha notato con gli ospedali italiani?
Se per ospedale s’intende proprio la struttura, direi non molte. Sfaterei il mito che qua hanno la moquette nei reparti perché hanno al contrario un'attenzione nella prevenzione delle infezioni incredibile.
Secondo lei è vero che in Italia lo specializzando è visto come l’ultima ruota del carro e per tale motivo non vi è tanta formazione per loro?
La chirurgia è manualità , come si può formare un chirurgo se non gli fai muovere le mani? Tanta di questa colpa ovviamente è degli specializzandi che non hanno il coraggio di ribellarsi ai professori.
Per la sua esperienza ci sono più possibilità di carriera all’estero?
Io per estero parlo di UK, unica realtà che conosco e la risposta è indubbiamente sì. Diciamo pure l'ovvio, io non ho dubbi che i raccomandati esistano, ma c’è talmente abbondanza di richiesta e i raccomandati sono una percentuale così bassa che non li noti e non disturbano. Io sono arrivato e ho trovato lavoro, imparato a fare cose che mai e poi mai avrei imparato in Italia e sono stato preso a fare una Fellowship in una sub specialità ' chirurgica assolutamente elitaria.
Come siete stati accolti dai colleghi del posto, come degli intrusi?
Qua gli intrusi sono gli inglesi, che saranno una percentuale ridicola del totale. Noi stranieri siamo la gran maggioranza.
Un consiglio che lei vuole dare?
Ai laureati di guardarsi in giro. Non è facile per nessuno ma se vi è possibilità credo valga la pena cambiare.
Poche le prospettive di lavoro in Italia ecco perché sempre più persone decidono senza troppi rimpianti di cambiare nazione alla ricerca di quello che l’Italia non è più in grado di offrire, il lavoro.