A tu per tu con Aurelio Grimaldi, modicano doc regista, sceneggiatore e scrittore! Nato nel 1957, insegnante elementare, dalla metà degli anni '80 a lui dobbiamo accreditare libri "famosi e sociali" tra cui "Mery per sempre" che nel 1988 è stato portato sullo schermo da Marco Risi. Dopo il successo del film, Grimaldi ha iniziato a dedicarsi alla sceneggiatura - "Ragazzi fuori" (1990) sempre diretto da Risi, "Uomo di rispetto" (1992) di Damiano Damiani, "Fermo posta Tinto Brass" (1995) - e alla regia cinematografica: "La discesa di Aclà a Floristella" (1992), presentato al Festival del Cinema di Venezia, "La ribelle" (1993) interpretato da Penelope Cruz e presentato al Festival di Locarno, "Le Buttane" (1994, tratto dal suo libro omonimo) presentato al Festival di Cannes e vincitore del premio della critica al Festival del cinema di Rotterdam e tanti altri che per ovvi motivi non pubblicheremo, ma che hanno ricevuto consensi del pubblico.
Eccoci in un'intervista che gentilmente ci ha rilasciato!
Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo cinematografico?
Nella mia generazione, sono nato nel 1957, il cinema era quotidianità. Abitavo nel profondo Nord, a Luino al confine con la Svizzera, 10.000 abitanti con tre sale più la sala parrocchiale! Pochissima televisione e tantissimo cinema da bambino. Ho sempre sognato di diventare scrittore e regista, ma pensavo fosse un sogno insulso... Ho avuto fortuna, anche se resto dell'idea che 'Chi la dura la vince'.
Ci parleresti del tuo ultimo progetto?
LA DIVINA DOLZEDIA è un film libero e pazzo, nato sull'idea di dare a Guia Jelo la possibilità di un ruolo che le permettesse di mostrare tutto il suo fenomenale talento. Guia è un fenomeno, ed è gravissimo che il cinema italiano non la valorizzi per il formidabile talento che possiede. Il film racconta 24 ore di una anziana prostituta catanese, e la sarabanda di pseudo-clienti e amici che si ritrova a ospitare. Essendo fissata con la Divina Commedia (sa a memoria alcuni canti tradotti in siciliano) l'hanno soprannominata DIVINA DOLZEDIA. E' matta da legare, ma piena di vitalità, e convinta che il sesso sia la più bella 'droga' della vita. Un film senza riserve o paure. E' proprio vero che la povertà è sinonimo di inverosimile libertà!
Se potessi, come ti definiresti?
Mi definisco testardo, allegro, egocentrico, ateo, convinto, come Epicuro, che la Vita sia un dono bellissimo e, nella vita, l'amicizia sia la più bella occasione per noi umani per essere sereni. Un Cast d'eccezione. Qual è il criterio della scelta? Vedere all'opera me e Guia sul set della Divina sembrava un film nel film. Lei, accusata da me di egocentrismo divistico molesto, con atteggiamenti da Gloria Swanson in Viale del Tramonto. E con conseguente mio trattarla con severità e raziocinante disciplina. Duetti indimenticabili, che a me ricordavano la serie della Tata della 7, con me a fare la Tata rompicazzi sempre a dire: 'Guia, le regole sono queste.' 'Se non rispetti l'orario farai i conti con me.' 'Smettila di dire che sei stanca perchè qui siamo molto più stanchi di te.' 'Smettila di dire sempre IO IO IO, perchè io riconosco solo il NOI' eccetra. Guia ha minacciato diverse volte di abbandonare il set ma, come potete immaginare...
Un attore o attrice con il quale vorresti lavorare nel tuo prossimo progetto
Nel mio prossimo film IL DELITTO MATTARELLA, lavorerò finalmente con tutti grandissimi attori siciliani: Gullotta, Frassica, Musumeci, Pattavina, Caruso, Alessio Vassallo, Guia, Lucia Sardo, Donatella Finocchiaro: mizzica: non vedo l'ora!