Esigenza, che muta in voglia d'esperienza, con un tocco d'eleganza verso il cibo, per coglierne l'essenza.
“Ho iniziato a destreggiarmi in cucina per un bisogno: i miei lavoravano e, per ammortizzare i tempi, toccava a me preparare. Ho cominciato con le cose più semplici: pasta con sughi pronti e carne arrosto, ma si può dire che la passione vera e propria sia iniziata negli ultimi anni, dal momento in cui ho iniziato a vivere da solo. Da tre anni ho più tempo, ho potuto vedere cose nuove, ho provato ad impiattare in maniera diversa, ho tentato di combinare sapori che magari prima non avrei mai immaginato di mettere insieme.”
È un inizio che somiglia a quello di molti cuochi appassionati, quello di Marco Renna, un talento emergente nel panorama della cucina...di casa sua, che si diletta con dedizione nella combinazione di gusti, sapori e colori.
“L'abbinamento più riuscito? Forse quello che ho sperimentato nella pasta con un sugo di pesce misto, arricchita con cocco e lime, ma direi che, tra i piatti che hanno riscosso maggior successo, c'è la pasta con crema di zucchine, prosciutto crudo fresco e feta, che ho sperimentato proprio qualche giorno fa.”
Difficile trovare qualcosa che racchiuda tutte le caratteristiche relative al modo in cui Marco cucina: che le particolarità siano celate o meno nei suoi piatti, basta assaggiare una delle sue creazioni per accorgersi dell'equilibrio che vi regna sovrano.
“Un piatto che mi rappresenta? Qualcosa di delicato, ma forte allo stesso tempo, e sicuramente a base di pesce: direi il salmone, abbinato, magari, a qualche ingrediente particolare.”
E, nel futuro, che tipo di equilibrio di prospetta?
“Studio Ingegneria, e il mio primo obiettivo è sicuramente quello di laurearmi, il prima possibile.
L'idea di aprire qualcosa nel mondo della ristorazione non mi dispiacerebbe, nonostante sia una realtà difficile: ho sempre cucinato solo a casa, per me e per le persone che mi stanno intorno, ma so che il mondo reale della cucina e tutt'altro. Non mi piacerebbe, però, buttarmi sul cibo di massa: preferirei qualcosa di più ridimensionato, con 30 coperti al massimo, gourmet, di un certo livello e che si allontani dalla sfera casalinga. Una cucina, insomma, che, oltre al sapore e al gusto, dia anche la parte visiva.”
Come è giusto che sia, anche l'occhio vuole la sua parte, una parte fondamentale.
“Cerco di mettere sempre il massimo nella presentazione. Sono convinto che, se un piatto è bello, è possibile saziarsi prima, guardandolo.”
Ovvio che, a volte, capiti anche di “steccare”, ma, “non avendo scuola ed essendo testardo, facendo tutto senza ricette e senza seguire nessuno, quando un piatto riesce, la soddisfazione è tanta.”
Riassumendo le mille sfaccettature della cucina in poche parole, Marco preferisce creare, faccia a faccia con il cibo e con i sapori che esso sprigiona.
“Descrivere la cucina in una parola? Passione sarebbe troppo scontata: direi, piuttosto, che è un momento di relax. Quando cucino, stacco la spina da tutto il resto e, in base a quello che vedo, scelgo e preparo: rimaniamo solo io e il cibo.”
Scaldate i fornelli e affilate i coltelli: da domani, non vi resta che seguire, ogni domenica, le speciali ricette di ChefTimeOfficialPage su Vivere con Gusto.