Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

I Fantasmi di Portopalo la mini serie targata Rai1-Alessandro Pondi: un racconto carico di sofferenza e speranza

Beppe Fiorello restituisce dignità a quella parte della Sicilia sepolta in mare

Condividi su:

 Quando Pondi e Logli firmano una sceneggiatura con e per  Beppe Fiorello è un acchiappa ascolti da record, non meno importante l'unione in firma di Salvatore Basile, oltre alla prestigiosa regia di Alessandro Angelini.

Oggi abbiamo incontrato Alessandro Pondi che, ormai consolidato questo "rapporto professionale" e di amicizia con Beppe, ha accettato di farsi intervistare per i lettori di Notizie Nazionali.

 

Alessandro, firmi la sceneggiatura di una fiction dove “si riporterà alla luce un tragico evento. Le tue emozioni?

L’emozione è sempre enorme quando vedo realizzata un’opera sulla quale so di aver dedicato tempo, fatica e amore. Specialmente quando si tratta di un racconto così carico di sofferenza e di speranza come questo. Sono emozionato perché è una storia realmente accaduta, ai più sconosciuta, messa in luce dalla caparbietà di un giornalista coraggioso, Giovanni Maria Bellu, che con il suo romanzo “I fantasmi di Portopalo” è riuscito a ricostruire con grande impegno civile, forse il più grande naufragio della storia del Mediterraneo dalla fine della seconda guerra mondiale. Lo sono perché dentro questa storia ci sono le vite e le speranze di 500 profughi, 283 dei quali persero la vita in un sol colpo, e spero che questa sia l’occasione giusta per far conoscere a tutti questa tragica vicenda.

Un cast d’eccezione, una dinamica interiore, il silenzio rotto dal tuo racconto… e Beppe Fiorello come ha risposto davanti a questa “denuncia”?

Beppe Fiorello conosceva questa storia da tempo. E’ stato lui a farcela conoscere, a me e Paolo Logli. Ci ha accompagnati a Portopalo e ci ha fatto incontrare Salvo Lupo, il pescatore che ha deciso di rompere l’omertà del suo paese. Fiorello aveva voglia di raccontare questo uomo e la lotta interiore con la sua coscienza. Così come sentiva la necessità di restituire un po’ di dignità a quella povera gente sepolta in fondo al mare. E allora ci siamo messi subito al lavoro con grande impegno e la passione di sempre.

Dove comincia la normalità e dove la diversità di un “fatto” realmente accaduto…

Le cose normali sono belle: è bello sapere che dopo l’inverno viene la primavera, che dopo la domenica viene il lunedì, che si nasce, si cresce e si va a scuola. Ma la troppa normalità e l’abitudine rischiano di avvolgere il mondo nell’indifferenza. La diversità invece è la nostra drammaturgia, è quel qualcosa che distrugge i nostri piani, che ci pone di fronte a delle scelte. In questo caso la normalità è la vita di un gruppo di pescatori siciliani che ogni giorno esce in mare con la speranza di far rientro con le reti piene di pesce. La diversità invece è ciò che accadde nelle settimane successive alla notte di Natale del ’96, quando quei pescatori iniziarono a trovare impigliati nelle loro reti i cadaveri di un naufragio.

Si parlava anche di film… dunque?

Inizialmente si era pensato ad un film unico, ma quando ci siamo messi al lavoro ed è iniziata la fase di documentazione, ci siamo subito resi conto che così avremmo dovuto trascurare molti aspetti di questa vicenda, perché il materiale era sterminato. C’era da raccontare una comunità di pescatori, una famiglia, quella di Salvo Lupo, il lungo viaggio dei clandestini, il naufragio e una indagine piuttosto corposa svolta da Giovanni Maria Bellu, qui splendidamente interpretato da un appassionato Giuseppe Battiston. Insomma, c’era materiale sufficiente per raccontare due film da cento minuti. E così abbiamo fatto.

Oltre te chi ha firmato la sceneggiatura di questo nuovo progetto Rai?

Il soggetto lo abbiamo scritto io, Paolo Logli e Beppe Fiorello. Quando siamo passati in sceneggiatura si è unito a noi anche Salvatore Basile, un caro amico con il quale io e Paolo avevamo già lavorato in passato scrivendo il suo esordio alla regia nella miniserie targata Rai, “L’uomo che cavalcava nel buio”. La regia de “I fantasmi di Portopalo” invece è curata da Alessandro Angelini, un regista talentuoso e dotato di una grande sensibilità.

 

Nota: La mini-serie ha ricevuto il patrocinio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati UNHCR, the UN Refugee Agency.

In Onda su Rai 1 , 20 e 21 Febbraio

Condividi su:

Seguici su Facebook