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Intervista esclusiva a Enrico Franceschini: “Scoop” è il suo nuovo libro

Una vita dedicata al giornalismo (Premio “Premiolino” 1993), una vita anche da scrittore

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Alla soglia dei sessant’anni (il prossimo 17 agosto), Enrico Franceschini è ancora uomo di mondo. Una vita dedicata al giornalismo (Premio “Premiolino” 1993), una vita anche da scrittore. Da New York e Washington a Mosca per finire poi a Gerusalemme e a Londra. Oltre trent’anni lontano dalla sua Bologna per raccontare i fatti, gli episodi e le contraddizioni del genere umano.

Sono ormai lontani i tempi in cui si imbarcò alla volta degli Stati Uniti, con una vecchia macchina da scrivere, cullando un solo sogno. Quello di fare il giornalista, quello di raccontare il mondo. E sono ancora lontani i tempi di “Mister Perscopio, telephone!” narrati in “Voglio l’America“. E c’è anche la nostalgia di molti personaggi incontrati. Fra i tanti, i trascorsi con il famoso e carismatico scrittore Charles Bukowski del quale tradusse anche tre libri di poesie.

Giornalista vecchia maniera, vecchio stampo, ma “giornalista vero”. Seppur torcendo il naso, anche lui ha dovuto adattarsi ai moderni strumenti di informazione e comunicazione che, da tempo, hanno stravolto anche il suo mondo professionale. Quando lo vai a prendere per la presentazione di un suo libro, durante il tragitto (non ha importanza se due o cinquanta chilometri) resta sempre incollato al suo portatile e al suo smartphone. Ma poi, con lui, il tempo per un caffè o un buon bicchiere di vino lo trovi sempre.

Come in gran parte dei suoi romanzi, anche in “Scoop”, si possono ritrovare molti tratti autobiografici, perché Enrico Franceschini non ha mai smesso di mettere in discussione sé stesso e il suo lavoro, guardando il mondo sempre con occhio attento e con spirito critico.

Dopo il saggio “Londra Italia”, l’ennesimo suo romanzo. Ma chi è realmente Andrea Muratori? Un cronista sprovveduto, un giornalista disilluso o un personaggio alla ricerca di sé stesso?
«Si tratta di un giovane giornalista italiano che scrive di sport nella redazione di un grande quotidiano e che viene spedito, per un equivoco, a seguire, come inviato speciale, una guerra civile in una ‘repubblica delle banane’ centroamericana. Non è uno sprovveduto, ma non ha mai fatto il corrispondente di guerra. Ed è in quella fase della vita in cui sta finendo la giovinezza e sta per cominciare l’età adulta. Il libro racconta il suo viaggio nel mondo dei grandi inviati, nei conflitti di paesi tropicali e anche la sua evoluzione di uomo».

continua su http://www.cercanotizie.it/2017/01/29/intervista-esclusiva-a-enrico-franceschini-scoop-e-il-suo-nuovo-libro/?fb_action_ids=10209811322017678&fb_action_types=news.publishes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%5B1225696270881217%5D&action_type_map=%5B%22news.publishes%22%5D&action_ref_map=%5B%5D

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