Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Corte Costituzionale: il blocco dei contratti del pubblico impiego è illegittimo

Dopo una camera di consiglio durata due giorni la Corte Costituzionale giudica illegittimo il blocco dei contratti statali

Condividi su:

Il rinnovo dei contratti dovrà esserci ma non  avrà ripercussioni sul passato perchè la sentenza non è retroattiva. Questo è quanto ha deciso la Corte Costituzionale sul blocco dei contratti degli statali.

Soddisfatti  i sindacati (Confedir, Flp, Fialp, Gilda-Unams, Cse, Confsal-Unsa) a Cgil, Cisl e Uil che richiedono una immediata contrattazione  "Ora non ci sono più alibi e scuse dopo questa sentenza sacrosanta e giusta della Corte Costituzionale, speriamo che il Governo sani questo ' vulnus' inaccettabile, aprendo subito la trattativa per il rinnovo dei contratti pubblici".-afferma il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan

Il blocco della contrattazione collettiva era stato deciso nel 2010 dal ministro dell’Economia Tremonti, prorogato dal governo Letta fino al rinvio a fine 2015 confermato proprio dal governo Renzi. La questione di illegittimità costituzionale era stata sollevata dai Tribunali di Roma e di Ravenna dopo la presentazione dei ricorsi da parte dei vari sindacati del pubblico impiego: Flp,Confedir, Fialp, Gilda-Unams, Cse, Confsal-Unsa.

Per il segretario della Uil Carmelo Barbagallo bisogna agire tempestivamente per ottenere subito il rinnovo "Il fatto che il blocco non sia stato considerato illegittimo per il passato - aggiunge - non ci impedisce di rivendicare il 'maltolto' in sede di trattativa sindacale".
Dello stesso parere Cgil  che in una nota fa sapere "Dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco della contrattazione collettiva e delle norme che lo hanno prorogato, il governo ha il dovere di convocare i sindacati e avviare la discussione sui rinnovi contrattuali."

Da parte del governo   nessuna risposta: silenzio totale.

Condividi su:

Seguici su Facebook