L’osservatorio sul lavoro minorile individua 340mila minori di 16 anni, che svolgono un lavoro per lo più nelle piccole imprese di famiglia (41%), o nei lavori casalinghi (30%) Questi i dati della ricerca presentata da dall'Associazione Bruno Trentin e Save the Children. Alcuni sono ancora studenti: il 27,7% di loro lavora nelle piccole imprese di famiglia nel settore della ristorazione, il 22% è impiegato nella vendita , il 17,2% in aziende agricole, il 15% nel settore artigianale, 4,3% come baby sitter e attività con bambini, il 4,2% lavoretti di ufficio e 1,9% è impegnato nei cantieri.
I ragazzi quindi lavorano principalmente per aiutare in casa , ma nel 25,8% dei casi, i giovanissimi lavorano per avere un po’ di soldi propri e il 22,1% perché gli piace. I giovani non avvertono il pericolo inerente al lavoro Per l'83,9% dei minori che lavorano il lavoro non è pericoloso e solo il 14% lo qualifica solo come un “po’ pericoloso'”.
Anche se in Italia non si tratta di sfruttamento vero e proprio i rischi ci sono eccome fanno sapere i responsabili dell’Associazione Bruno Trentin , perchè i minori lavorano la sera in modo continuativo e spesso interrompono la scuola, trascurano il divertimento, gli amici e il riposo. La bocciatura per i giovani che lavorano è spesso un evento più frequentie rispetto ai coetani non dediti al lavoro.