Dopo il Canada, che ha bollato di recente come il 51mo stato degli Usa, ora Donald Trump prende di mira anche Panama, attaccando le "ridicole" tariffe di transito imposte alle navi americane che utilizzano il Canale e minacciando la ripresa in mano agli Stati Uniti del controllo della rotta di navigazione. In un post sul suo social Truth ha suggerito che la Cina abbia una crescente influenza sul canale, che è tuttavia una rotta marittima chiave per gli scambi delle imprese americane tra Atlantico e Pacifico e per gli interessi di Washington.
"La nostra marina e il nostro commercio sono trattati in modo particolarmente ingiusto. Le tariffe (di transito) che Panama pretende sono ridicole", ha scritto il presidente eletto. "Questa + truffa + totale contro il nostro Paese finirà immediatamente", ha promesso. Il controllo del Canale di Panama, completato dagli Stati Uniti nel 1914, è stato interamente restituito al paese centroamericano nel 1999, in base a un accordo firmato dal presidente democratico Jimmy Carter nel 1977. “Spettava solo a Panama gestirlo, non alla Cina o a nessun altro”, ha scritto trump. “Non permetteremmo MAI che cada nelle mani sbagliate!” Se Panama non sarà in grado di garantire "il funzionamento sicuro, efficiente e affidabile" di questa rotta marittima, "chiederemo allora che il Canale di Panama ci venga restituito, per intero e senza domande", ha dichiarato Donald Trump. Le autorità panamensi non hanno reagito immediatamente alla pubblicazione di Donald Trump.
Secondo le stime, circa il 5% del traffico marittimo mondiale passa attraverso il canale, che consente alle navi che viaggiano soprattutto tra l'Asia e la costa orientale degli Stati Uniti di evitare una lunga deviazione attraverso la punta meridionale dell'America meridionale.
L'intensificarsi degli scambi e i pericoli rappresentati da altre rotte hanno tuttavia creato un 'ingorgo' agli imbocchi del Canale, con navi costrette ad attendere diversi giorni il proprio turno per attraversare la struttura e - in alcuni casi - vere e proprie aste per assicurarsi un passaggio anticipato. A ottobre l'Autorità del Canale di Panama ha annunciato di aver registrato nell'ultimo anno fiscale un fatturato di quasi cinque miliardi di dollari (+1%), confermando la struttura come un elemento fondamentale del Pil nazionale.
Il risultato è tanto più significativo in quanto - a causa della siccità nella regione che ha limitato le possibilità di transito - il numero di navi che hanno attraversato il Canale è sceso a 9.944 unità (-21% sui dodici mesi precedenti. Per l'esercizio in corso, invece, è previsto un ritorno alla normalità, con un totale di navi in transito stimato intorno a 12.500 unità e ulteriore conseguente aumento dei ricavi a 5,62 miliardi di dollari.