La Grecia è già pronta al decisivo appuntamento di lunedì 9 marzo, quando dovrà presentare all’Eurogruppo la sua proposta di riforma dell’Economia. Rispettare la richiesta di garanzie di Bruxelles (“Atene non può permettersi un terzo salvataggio”, ha commentato il premier portoghese Coelho) e nello stesso tempo operare secondo un programma di solidarietà sociale: il piano di Yanis Varoufakis, ministro delle Finanze di Tsipras, prova a contemperare queste due esigenze condensando il da farsi in sei punti.
Duplice la mission: lotta alla povertà e creazione di una coscienza fiscale. Quanto al catalogo dei punti, innanzitutto c’è la riforma generale del fisco e della pubblica amministrazione. Seguono interventi d’urgenza sul trittico delle emergenze (cibo, alloggi ed energia) che perseguita le fasce meno abbienti, negli ultimi anni, a causa della crisi, cresciute vertiginosamente nel Paese.
Al quarto posto ci sono le misure operative anche sul delicato fronte dei debiti verso lo Stato e le assicurazioni. In pratica, una grande e virtuosa campagna anti-morosità, che faccia sì che milioni di greci non in regola con il pagamento delle tasse possano finalmente saldare i loro arretrati.
Completano la scaletta del piano Varoufakis l’unificazione delle tase municipali (pulizia delle strade e raccolta dei rifiuti) e la creazione di un’agenzia a cui competerà effettuare verifiche fiscali mirate.