Si torna a parlare di flat tax, ne parla il centro destra e in particolare il presidente Berlusconi che ne è il padre. Quando Berlusconi la propose nel 1994, lo fece grazie ad un contributo del professor Antonio Martino, allievo di Milton Friedman che l’aveva proposta per gli Stati Uniti, con un’aliquota del 33% (più una no-tax area i contribuenti più poveri). Avrebbe dovuto prendere il posto dell’Irpef progressiva. Oggi però la proposta è del 23%.
A prescindere dal colore politico la flat tax è una necessità. Ma cos’è la flat tax? Dall’ inglese possiamo tradurre come tassa piatta, o tassa forfettaria. Si tratta di un sistema fiscale proporzionale basato su un’aliquota, una percentuale, fissa. La proposta del centrodestra è del 23%, per tutti.
Alcuni studi hanno dimostrato che questo sistema di tassazione ha contribuito al rilancio dell’economia.
Inoltre si chiama “Una flat tax per l’Italia”, scritto dall’economista Emanuele Canegrati, dove si propone “Una tassa proporzionale al 23%, che può scendere fin sotto la soglia del 20% nel caso di recupero di evasione fiscale e con una detrazione elevata garantita a tutti gli individui e che aumenta all’aumentare del numero di persone a carico.
Una riforma in grado di far ripartire il motore imprenditoriale italiano e attrarre attenzione da parte di investitori stranieri, che presta una particolare attenzione anche a quelli aspetti demografici, attualmente mortificati da un sistema che penalizza le famiglie.
Quindi l’obbiettivo è alleggerire l’oppressione fiscale, per combattere davvero l’evasione, per aumentare le entrate dello Stato, mettere più denaro nelle tasche degli italiani, per far ripartire consumi e investimenti.
Una ricetta semplice, a cui io credo, e non parlare di aumentare le tasse a chicchessia, altrimenti si rischia l’abbandono di molti imprenditori, come già sta succedendo, del nostro paese. Lo slogan degli anni 70/80, “pagare meno, pagare tutti” rimane attualissimo. Quindi pace fiscale, flat tax e rigoroso controllo porteranno l’Italia a essere di nuovo protagonista dell’economia mondiale.