Il tasso d’inflazione medio annuo per il 2013 è pari all’1,2%, in deciso calo rispetto al 3,0%, registrato nel 2012. A dimostrarlo è l’Istat, confermando le stime e aggiungendo che si tratta del livello più basso dal 2009. Il tasso risulta di due volte e mezzo inferiore a quello dell’anno precedente.
«La dinamica dei prezzi al consumo nel 2013, riflette soprattutto gli effetti della debolezza delle pressioni dal lato dei costi, in particolare degli input energetici, e quelli dell’intensa e prolungata contrazione della spesa per consumi delle famiglie». È così che l’Istat spiega il forte rallentamento dell’inflazione. «In questo quadro - sottolinea - l’aumento dell’aliquota ordinaria dell’Iva, entrato in vigore all’inizio di ottobre 2013, ha esercitato sull’inflazione un effetto parziale e modesto».
L’analisi Coldiretti, (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti), spiega il brusco calo dei consumi delle famiglie nel 2013, e mostra che più di due italiani su tre, hanno ridotto la spesa o rimandato l’acquisto di capi d’abbigliamento. «Una situazione provocata dalla recessione che - sottolinea la Coldiretti - ha determinato un calo dei consumi in Italia del 9% negli ultimi 5 anni».
Ad essere tagliate nel 2013, sono state anche le spese per l’alimentazione, con una riduzione del 3,9%, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. «L'economia generale del Paese - precisa la Coldiretti - si riflette sul potere di acquisto delle famiglie e quindi sull’andamento dei consumi. La crisi, infatti, ha causato una profonda spending review dei bilanci familiari, colpendo tutte le voci di spesa, come la frequentazione di bar, discoteche o ristoranti nel tempo libero, dei quali ha rinunciato ben il 49%. Il 42% degli italiani ha fatto a meno della ristrutturazione della casa, il 40% all’auto o la moto nuova e il 37 % agli arredamenti». Per la Coldiretti, sul 2014, pesa il fatto che, appena il 14% delle famiglie italiane, pensa che la propria situazione economica migliorerà , mentre per il 35% è destinata a peggiorare.
Per il Codacons, (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori), la netta decelerazione dipende da un crollo dei consumi senza precedenti, che ha riguardato anche beni di prima necessità come gli alimentari. È quanto si legge in una nota dell’associazione di consumatori, che mette in luce, come questa inflazione, nonostante abbia il livello più basso dal 2009, equivale, in termini di aumento del costo della vita, ad una stangata annua pari a 257 euro per un single, 345 euro per una famiglia di 2 persone, 419 per una famiglia di 3 persone e 462 per una di 4 componenti.