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Il boom economico e il 2019 bellissimo spariti all’orizzonte

L’economia volge al peggio e la colpa sarebbe della congiuntura e degli altri. Falso

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Il Governo insiste a incolpare la congiuntura internazionale e i governi precedenti per la recessione economica di fine anno 2018 (PIL negativo) e  per il disastro incombente del 2019 che viene affrontato con una fiducia fideistica in riforme raffazzonate (reddito di cittadinanza e quota 100) che tutti giudicano inadatte ad affrontare la crisi del sistema.

Questa tesi del Governo è falsa. Vediamo perché.

  1. È vero che a livello continentale, come ha precisato la stessa Commissione Europea, “le proiezioni economiche sono soggette a rischi al ribasso”, ….. “l’economia della Cina può rallentare in modo più netto di quanto previsto” ….. “i mercati finanziari globali e molti mercati emergenti sono vulnerabili a cambiamenti improvvisi …”. Infine “per l’Ue il processo della Brexit resta una fonte di incertezza“.
  2. Ma è anche vero che, seppur “il ritmo di crescita complessivo si modererà rispetto agli alti tassi degli anni recenti….L’economia europea crescerà nel 2019 per il settimo anno consecutivo, con previsioni espansive in tutti gli Stati membri“. Infatti Il Prodotto interno lordo (PIL) dell’Eurozona perderà lo 0,6% (dall’ 1,9% previsto) ma resterà comunque positivo all’1,3%.
  3. Ad essere penalizzati sono diversi stati tra cui anche la Germania, dall’1,8% all’1,1%, l’Olanda dal 2,4% all’1,7%. Ma il fanalino di coda è la nostra Italia che perde, tondo tondo l’1,00%, passando dall’1,2% allo 0,2%.
  4. Non c’è bisogno della laurea in matematica per notare che tutta l’Eurozona perde un 31% circa (dall’1,9% previsto all’1,3% rivisto), l’L’Olanda perde un 29%, (da 2,4 a 1,7%), la Germania perde un 39%, (da 1,8 a 1,1%), l’Italia, da parte sua invece, perde ben l’83%, (da 1,2 a 0,2%).

Orbene, gli effetti della congiuntura possono pesare per un valore variabile dal 29% dell’Olanda al 39% della Germania. Il resto, per arrivare all’83% dell’Italia, può dipendere solo da motivi legati a scelte di politica economica interna. I Governanti penta-stellati insistono nel dire che le loro riforme partono dal 1 gennaio 2019 e, pertanto, possono dare i frutti solo nella seconda metà del 2019. Errato!!! In economia pesano, e molto, anche le inazioni, le contraddizioni, le scelte non fatte e le aspettative negative. Si dà il caso che i penta-stellati, dacché sono al Governo,  hanno solo traccheggiato o creato timori e paure: guerra all’Europa, cantieri fermi, risparmi congelati, spread in salita, investimenti bloccati, gare bloccate, ordinativi, anche interni, in calo, Tav si Tav no senza l’indicazione di alternative, anzi dopo 8 mesi di analisi vogliono ricominciare da zero. La Commissione Europea, in questo, è molto chiara: L’economia italiana ha cominciato a perdere slancio all’inizio del 2018 e, mentre la frenata iniziale era largamente dovuta al commercio mondiale meno dinamico, il recente allentamento dell’attività economica è dovuto a una domanda interna pigra, in particolare su investimenti; inoltre, pesanol’incertezza legata alla policy del Governo e l’aumento dei costi di finanziamento (il famoso spread)“. E il reddito di cittadinanza e la quota 100, secondo tutti gli analisti del mondo, sono solo pannicelli caldi che non aiuteranno a modificare il quadro di forte preoccupazione per il futuro: i poveri rischiano di aumentare o di diventare più poveri.

L’Italia, per la prima volta nella sua storia, viene a trovarsi in fondo alla classifica degli stati europei, dopo anche la Grecia. Non era mai successo. È quanto dire. Dicevano i nostri avi: al peggio non c’è mai fine.

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