La Banca Base fu costituita il 30.5.2007 con obiettivo primario lo sviluppo economico del territorio della città di Catania e di quello della Sicilia orientale.
Pare che nel 2014 sarebbero stati evidenziati pesanti criticità nei bilanci. Nel 2016 un esposto di alcuni azionisti romani alla Banca d’Italia aveva alzato il livello dell’attenzione con alcune ispezioni dall’esito “sfavorevole”. Nel marzo 2017 il Governatore della Banca d’Italia ha comminato multe ai vertici della banca per circa 300 mila euro a causa delle carenze organizzative. Nonostante tali provvedimenti la governance della banca avrebbe continuato a raccogliere fondi.
A poche ore dal comunicato del presidente del consiglio di Banca Base in cui comunicava l’affidabilità dell’istituto di credito etneo con l’arrivo anche di investitori, è stato disposto il commissariamento da parte di Banca d’Italia con un provvedimento unico nel suo genere: blocco dell’operatività per 30 giorni.
“Non possono essere i clienti correntisti a pagare le conseguenze di eventuali responsabilità gestionali. Per questo chiediamo che si proceda con estrema immediatezza allo sblocco delle disponibilità finanziarie dei correntisti. Un mese per aziende e famiglie costituisce un atto che ancora una volta Banca d'Italia fa nei confronti di coloro che non hanno alcuna responsabilità. - commenta Carmelo Finocchiaro Presidente nazionale di Confedercontribuenti. - In 30 giorni per i tanti correntisti verrà meno la possibilità di poter far fronte ai tanti bisogni delle imprese e delle famiglie; per le imprese anche un discredito nei confronti dei propri fornitori che magari si vedranno tornare indietro assegni con il rischio per molte imprese del blocco delle forniture. Insomma una situazione che non è mai avvenuta in Italia per nessun altro commissariamento. Facciamo appello anche al Ministero delle Finanze affinchè emetta un decreto di sospensione di tutti i pagamenti dovuti all'Erario in questi trenta giorni, non essendoci alcuna responsabilità da parte dei contribuenti, clienti di Banca Base. Ci auguriamo – conclude Finocchiaro - che si faccia luce presto su questa situazione e si accertino se ci sono responsabilità precise. Ma a pagarne non siano i clienti della banca”.