E' partito oggi il maxi aumento di capitale di UniCredit da 13 miliardi di euro, la ricapitalizzazione più importante a cui Piazza Affari abbia mai assistito.
Le azioni UniCredit sono partite da un prezzo di 13,11 euro, il diritto di opzione invece è stato quotato a 13,05, in base ai calcoli di Borsa Italiana. L'operazione ingloba un'offerta composta da 13 nuove azioni, ogni 5 vecchie azioni possedute; il prezzo di sottoscrizione è di 8,09 euro per azione.
Lo sconto sul Terp (Theoretical ex right price, ovvero il prezzo teorico di un’azione dopo lo stacco del diritto di opzione riservato agli azionisti, ndr) è del 38%.Si prevede la conclusione dell'operazione per il 23 febbraio per quanto riguarda i "diritti di opzione esercitati nel corso del periodo di sottoscrizione" ed entro il 10 marzo in riferimento alla "parte rimanente dell’offerta in opzione".
L'aumento di capitale porterà all’emissione di circa 1,6 miliardi di nuove azioni ordinarie, "per un controvalore complessivo pari a massimi 12.999.633.449,53 (di cui massimi euro 16.068.768,17 a titolo di capitale e massimi 12.983.564.681 euro a titolo di sovrapprezzo)". Prevista anche, oltre che in Italia, un'offerta anche in Germania e Polonia. L'ammontare delle spese per l'aumento di capitale "è stimato in circa massimi 500 milioni di euro", scrive la Consob.
"Il contratto di garanzia contiene, tra l'altro, le usuali clausole che condizionano l'efficacia degli impegni di garanzia ovvero attribuiscono ai membri del consorzio di garanzia la facoltà di recedere dal contratto, in linea con la prassi internazionale", ha spiegato l'istituto guidato da Jean Pierre Mustier.
All'aumento di capitale della banca di Piazza Aulenti aderirà la Fondazione Cariverona, la quale sottoscriverà fino al 73% delle nuove azioni che verranno offerte in opzione da UniCredit con riguardo alla partecipazione del 2,23% al momento detenuta dalla Fondazione. Cariverona investirà nell'operazione fino a un massimo di 220 milioni di euro. Sul fronte Npl, UniCredit ha approvato l'implementazione del Progetto FINO, per la cessione dei crediti deteriorati.
L'operazione sarà suddivisa in due fasi e "realizzata attraverso una cartolarizzazione, mediante la quale UniCredit cederà a Pimco e Fortress una tranche verticale maggioritaria nel corso della fase 1 che avrà luogo al più tardi entro il secondo semestre del 2017". Venerdì l'istituto di credito ha siglato con le organizzazioni sindacali un accordo sulle ricadute occupazionali del Piano industriale, che prevede 1.300 nuove assunzioni, 600 stabilizzazioni e 3.900 uscite volontarie.