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"Italy is back", a Firenze il summit per favorire gli interscambi tra Italia e Usa

Ancora tante opportunità economiche per il nostro Paese negli States anche con la vittoria di Trump. Il messaggio del ministro Padoan

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Dopo quattro edizioni a New York, si è tenuto oggi in Palazzo Vecchio a Firenze "Italy is back. Opportunities and new paradigm in doing business with the United States", quinto summit dedicato ai rapporti di business attuali e futuri tra le aziende italiane e degli Stati Uniti, organizzato da Ernst Young (EY) e da Italian business and initiative investments (IB&II), in collaborazione American Chamber of Commerce in Italy.
Al centro della mattinata di lavori temi per guadagnare competitività: innovazione e investimenti nel digitale. Come per le precedenti edizioni newyorkesi l’obiettivo è quello di rafforzare il dialogo tra Italia e Stati Uniti su interscambio e investimenti cross-border, anche alla luce dei nuovi avvenimenti legati all'elezione del presidente degli Usa Donald Trump e alla situazione macroeconomica italiana legata allo stato delle riforme.
Al convegno ha partecipato anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan attraverso un video in inglese, 'Beyond the clouds - Italy is back', postato poi su Youtube.
"Le riforme strutturali e i tagli fiscali iniziano a dare i loro frutti". Nel video Padoan  postato su Youtube con il titolo 'Beyond the clouds - Italy is back' il ministro passa in rassegna i risultati della strategia economica del governo sottolineando i benefici delle riforme e delle misure di riduzione della pressione fiscale.
"L'Italia sta uscendo dalla crisi, che è stata profonda ma conferma la resistenza dell'economia", ha sottolineato il ministro, ricordando che "l'Italia è secondo paese manifatturiero in Europa e quinto globale". Padoan cita "l'ambiziosa agenda di riforme" del governo: dal lavoro, alla giustizia, alla riforma del fisco, alla pubblica amministrazione. Oltre che l'impegno sul fronte dei conti, ma anche per sostenere le imprese e spingere l'innovazione. "Le finanze pubbliche sono sotto controllo, il debito inizierà a scendere dal 2016 grazie ad una maggiore crescita e ad un avanzo primario che ha continuato ad essere positivo per 23 anni, tranne il 2009" e anche questo rafforzerà "la crescita e la creazione di posti di lavoro, elementi che si rafforzano reciprocamente". "Italia sta uscendo dalla crisi – ha ribadito Padoan - grazie all'ampia strategia di crescita attuata dal governo sta tornando la fiducia nelle famiglie e nelle imprese, quindi la crescita e il lavoro".
Immancabile il riferimento al nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. "Ognuno di noi si è fatto un'opinione diversa e forse non sempre è positiva – ha spiegato Donato Iacovone, mediterranean managing partner di Ernst & Young -  In ogni caso in campagna elettorale Donald Trump ha promesso di ridurre le tasse e di mettere mano alle infrastrutture, che negli USA sono obsolete. Ci sono quindi opportunità per le nostre imprese". Iacovone ha anche sottolineato come l'Italia esporti all'estero oltre 400 miliardi di euro. Una crescita rispetto al 2016 del 3,8%. Inoltre, facendo un confronto con Germania, Gran Bretagna e Francia, l'Italia ha difficoltà ad attrarre investimenti esteri, e anche americani. "Dobbiamo essere capaci di attrarre investimenti americani cercando di ‘vendere’ meglio l'Italia", ha concluso.
Nel 2015 l'Italia è stato il decimo più grande partner degli USA con esportazioni pari a 44 miliardi di dollari, + 4,6% rispetto al 2014. Sebbene il "Made in Italy" sia considerato e apprezzato oltreoceano, per contro gli investimenti americani in Italia negli utlimi 12 anni, ovvero dal 2003 al 2015, sono diminuiti del 2,6%, passando da 23,1 miliardi di dollari nel 2003 a 22,5 miliardi nel 2015. Gli investimenti italiani negli Usa hanno, invece, registrato un aumento significativo, passando da 6,9 miliardi di dollari nel 2003 a 28.6 Miliardi nel 2015 (fino 19% sul 2014), con un incremento del 312,6% nel periodo considerato.

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