Non stiamo parlando di Mr. Scratch, così popolare online.
Ma il gettito nelle casse dello Stato è comunque da “grande vincita”, almeno se correlato all’anno precedente. Nel primo bimestre dell’anno in corso le entrate fiscali in Italia sono salite a 62.464 milioni di euro, con un aumento del 2% (+1.195 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo del 2015. Una buona eredità dell'inverno appena trascorso, di cui dà conto il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Manca all’appello la voce relativa al canone Rai, tradizionalmente versato a febbraio, ma che a partire da quest’anno verrà pagato da luglio (nella bolletta dell’Enel): l’assenza però non si avverte, anzi, si legge nel testo del Mef, “neutralizzando gli effetti sul gettito dalle nuove modalità di versamento del canone, la crescita delle entrate tributarie nel periodo in esame risulta pari a + 4,5%”. Cioè, detto meno tecnicamente: se dal bimestre 2015 si toglie il canone, si vede che nel corrispondente periodo del 2016 l’aumento del gettito in realtà è doppio.
Prosegue anche la crescita delle entrate relative all’iva, che a gennaio-febbraio del 2016 ha toccato quota +14% (13.506 milioni). E i dati sono altrettanto positivi anche sui fronti Ires (Imposta sul reddito delle società) e Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche). 34.462 milioni di euro (+5,2%, l’equivalente di 1.701 milioni di euro), frutto prevalentemente del positivo andazzo delle ritenute da lavoro dipendente del settore privato (+8,5%, in soldoni 1.304 milioni di euro).
Questo andazzo risulta determinato da un lato da una nuova situazione burocratica: ci riferiamo al Decreto legislativo 175/2014, che regolamenta in modo più puntuale il versamento delle imposte che prevedono l'indicazione dell'Irpef al lordo delle compensazioni effettuate. Dall’altro bisogna registrare l’incremento delle ritenute a titolo di acconto (+155 milioni di euro pari a +65,4%) applicato ai pagamenti delle spese e degli interventi di ristrutturazione edilizia: con ritenute a titolo di acconto indichiamo, naturalmente, le trattenute Irpef (o Ires) che vengono effettuate sulle somme di denaro o sui bonifici percepiti da clienti o datori di lavoro, banche o istituti finanziari, che sono detti sostituti di imposta.
L'Ires aumenta di 168 milioni di euro (+ 6,3%) rispetto allo stesso periodo del 2015.