Magari era un sogno nascosto di Hosni Mubarak, che nel profondo del suo cuore si sentiva un po’ la reincarnazione di un faraone nel XX secolo.
E invece ad ereditare la gloria di Cheope, Chefren e Micerino, legando il suo nome ad una grande opera ingegneristica che sfiderà i secoli, è stato Abd al-Fattah al-Sisi, il suo quarto successore dopo Tantawi, Morsi e Mansur. Ad al-Sisi, infatti, si deve il raddoppio del Canale di Suez, inaugurato in pompa magna giovedì 6 agosto, che per l’occasione è diventato un giorno festivo. Così, se vorrà , egli potrà fregiarsi anche del titolo di Isma’il Pascià del terzo millennio; a buon diritto, infatti, potrà chiamarsi continuatore del vicerè e khedivè (governatore) sotto cui fu ultimata la costruzione del Canale di Suez originale (costruzione che, invece, era iniziata al tempo del suo predecessore, Sa'id Pascià ).
C’è voluto meno di un anno (e 8,2 mld di dollari) per ultimare l’allungamento di 72 km dell’opera targata Negrelli-de Lesseps, che richiese invece ben dieci anni di lavoro, dal 1859 al 1869. Doveroso trait d’union simbolico tra vecchio e nuovo (aggiuntivo) è stato lo yacht Mahroussa, il primo legno che nel 1869 attraversò il canale appena aperto e che per l’importante appuntamento non c’è stato neanche bisogno di ripescare da una eventuale dorata giacenza museale e quindi riattare; in realtà il Mahroussa è ancora in servizio a pieno regime e, centoquarantasei anni dopo, ad Ismailia, dove si è svolta la solenne cerimonia di inaugurazione alla presenza di decine di capi di Stato e di governo di tutto il mondo, era pronto ad ospitare a bordo lo stesso presidente. Ismailia è la città che non esisterebbe senza il Canale: nel 1863, quando quest'ultimo era ancora un cantiere apertissimo, de Lesseps decise di far sorgere sulla riva occidentale di esso un insediamento che potesse essere il centro direzionale dei lavori. E nella scelta intese chiaramente fare omaggio ad Isma'il Passcià .
Al-Sisi ha così potuto godersi uno dei giorni più felici da quando è salito alla guida dell’Egitto volgendo l’animo ad altri giorni felici per il suo Paese, più lontani nel tempo. Tuttavia non è stato il Mahroussa a "battezzare" il nuovo tratto: ad avere l’onore di effettuare il primo attraversamento si è preferito infatti che fossero due navi contemporaneamente, una proveniente da sud l’altra da nord.