L'Islam jihadista ha la memoria lunga, e non ha dimenticato.
Non ha dimenticato la lunga guerra civile nell’ex Jugoslavia, che ha insanguinato tutti gli anni ’90, e in cui le comunità islamiche dei Balcani in molte occasioni hanno dovuto ingiustamente soccombere. Ecco perché, venerdì 5 giugno, l’Isis torna a farsi sentire su Internet con un nuovo proclama di minaccia. E di vendetta.
Un piccolo lungometraggio, se così si può dire. Prodotto dalla Hayat media center, quella che si può definire la “major cinematografica” dello Stato Islamico. E “girato” con interpreti che non possono non aver a che fare con la lingua slava: si tratta, infatti, di militanti di provenienza albanese.
Una selezione dei tanti (circa un centinaio) musulmani radicali unitisi al Califfato dopo aver lasciato casa e, magari, una prospettiva di vita normale in Bosnia, Kosovo, Macedonia e Albania. E a dispetto delle minacce delle autorità dei loro Paesi d’origine,che negli ultimi mesi, in accordo con il clima internazionale di contrasto duro al terrorismo, hanno formulato e applicato misure restrittivissime nei confronti dei foreign fighters.
Albania, Macedonia, Kosovo: le tre nazioni nominate espressamente nel video come terre “irredente”. “Vendicheremo le umiliazioni subite dai nostri fratelli musulmani”. Una promessa che con tutta evidenza contiene l’intenzione di effettuare nuovi attentati proprio nella regione balcanica.