Sono diciassette i minatori intrappolati nella miniera d'oro di Riosucio, nel dipartimento di Caldas in Colombia dopo l'incidente avvenuto oggi.
Una corsa contro il tempo, ma sopratutto contro la natura quella che i pompieri colombiani, la Croce Rossa e l'Unità Nazionale per la Gestione Disastri (UNGRD) per salvare i minatori rimasti intrappolati ad una profondità imprecisata in una miniera d'oro scavata sotto al fiume Cauca, nel dipartimento colombiano di Caldas.
All'origine dell'incidente il guasto – anche se una testimonianza rilasciata ad una radio locale, Caracol Radio ha parlato di un gesto volontario – alle pompe di sollevamento dell'acqua proveniente dal fiume, che fermandosi hanno presto allagato i pozzi minerari. La maggior parte dei minatori presenti nel momento dell'incidente sono riusciti ad abbandonare il giacimento ma diciassette di loro, che si trovavano in profondità , sono rimasti in trappola.
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos dal suo account Twitter ha lanciato un appello perché non vengano lesinati sforzi per il salvataggio dei minatori, mentre pochi minuti fa il governo di Bogotà ha dichiarato la pubblica calamità per l'incidente di Riosucio.
Secondo l'Agenzia Nazionale Mineraria colombiana saranno necessari almeno tre giorni perché il salvataggio vada a buon fine, ma la situazione è tutt'altro che facile anche a causa delle pioggie alluvionali che hanno colpito il paese negli ultimi giorni.
Le autorità , come riferito dall'agenzia di stampa colombiana Efe, stanno conducendo indagini per stabilire se la miniera rispettava le richieste di autorizzazione per lo sfruttamento minerario o se stavano operando nel giacimento illegalmente, pratica quest'ultima non inusuale, in un paese dove sono circa tremila le miniere in attività .