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Omicidio Thompson, la simpatia della gente per il killer ostacola la caccia all'uomo

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Nella caccia all'uomo del killer che mercoledì scorso ha freddato nel centro di New York Brian Thompson, Ceo del gigante delle assicurazioni sanitarie UnitedHealthcare, la polizia sta facendo i conti con un ostacolo non previsto: la simpatia che sta suscitando tra il pubblico il misterioso giovane killer diventato una sorta di eroe popolare. Motivo, stando a quando circola sui social media ma anche nelle strade di Manhattan, scrive oggi il Wall Street Journal, per aver colpito un'istituzione odiata, il sistema delle assicurazioni sanitarie accusato di negare per aumentare i propri profitti la copertura ai propri assistiti.  

Questa narrativa sarebbe stata avvalorata dalle rivelazioni dei media, secondo le quali sui bossoli delle pallottole che hanno ucciso Thompson sono state trovate incise le parole "deny, defend, depose” - negare, difendere e far deporre - che notoriamente descrivono le tattiche dilatatorie usate dall'assicurazione per rifiutarsi di pagare per cure mediche. Cosa che ha spinto a pensare che il movente del killer vada ricercato in questa direzione.  

Nonostante le taglie messe dalla polizia di New York e dall'Fbi sull'uomo in fuga, di cui sono state diffuse diverse foto, alcune con il volto quasi interamente visibile, ma non l'identità, il killer sarebbe riuscito a fuggire dalla una delle città più sorvegliate del mondo - 25mila telecamere solo agli incroci stradali, a cui da qualche tempo si sono aggiunti i droni che sorvolano Central Park - riuscendo a salire su un pulmann a bordo del quale ha lasciato lo stato.  

Non solo la polizia newyorkese non ha ricevuto soffiate utili, ma molti sui social media hanno suggerito di inondare il numero verde messo a disposizioni con false 'tip', indicazioni, oppure travestirsi tutti come il killer per creare confusione. Senza contare che sabato effettivamente a Washington Square si è svolta una gara di 'sosia' del killer. 

Ma la cosa che sta spiazzando di più la polizia è il fatto che non stia ricevendo nessun aiuto dagli "online sleuths", i detective della poltrona e del computer che, con un seguito spesso di milioni di follower patiti di true crime, conducono indagini parallele su omicidi e crimini eccellenti. "Non devono incoraggiare o condonare assolutamente la violenza, ma anche non devo aiutare", ha scritto, riferendosi all'indagine sull'assassino di Thompson, @thatdaneshguy, che ha 2 milioni di follower su TikTok e si dichiara in grado di trovare chiunque sia in fuga.  

Questa reazione del pubblico newyorkese viene dichiarata "scioccante" da Ed Davis, ex capo della polizia di Boston, che guidò la risposta all'attentato alla maratona del 2013. Per lui è "molto preoccupante" la mancanza di simpatia per vittima, anche considerata la violenza e la freddezza dell'agguato: "Il problema è che persone che hanno questo tipo di animosità, non sono disposte ad aiutare e la polizia in questi casi ha veramente bisogno di aiuto", aggiunge Davis, ora alla guida di una società di sicurezza.  

La simpatia per ricercati in fuga non è una novità per la cultura americana, scrive il Wsj ricordando come Eric Rudolph, l'uomo che fece esplodere una bomba alle Olimpiadi di Atlanta del 1996, riuscì a nascondersi per 6 anni nelle Smoky Mountains, con i sostenitori che sfoggiavano la maglietta “Run, Rudolph, Run!”.  

Ovviamente ora i social media amplificano in dimensioni senza precedenti il fenomeno, e la risposta populista, che secondo gli esperti si innesca nel sentimento populista che domina da tempo la politica americana, con commenti online a sostegno del killer, spesso intrisi di odio contro le grandi corporation. "In un certo senso spero che non catturino mai il killer del Ceo di UnitedHealthCare" si legge in un post sul sito di Reddit “Off My Chest,” in cui oltre tre milioni di utenti sono liberi di esprimere i propri pensieri più reconditi, che aggiunge che i ricchi "non hanno quasi mai quello che si meritano". 

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