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Elezioni Romania, voto annullato per interferenze russe: scattano perquisizioni

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Dopo l'annullamento del voto del primo turno delle elezioni presidenziali in Romania, la polizia ha effettuato perquisizioni in alcune abitazioni collegate all'inchiesta sulle interferenze straniere che hanno portato ieri alla decisione della Corte costituzionale. "Tre case nella città di Brasov", nella Romania centrale, sono state perquisite "in relazione ai reati di corruzione di elettori, riciclaggio di denaro e falsificazione informatica", ha dichiarato la procura in una nota. 

La Corte Costituzionale ha annullato ieri il risultato del primo turno delle presidenziali a causa del sospetto di ingerenza russa. L'organo posto al vertice del potere giudiziario del Paese ha quindi cancellato il ballottaggio in programma domenica tra l'esponente dell'estrema destra e filo-russo, Calin Georgescu, che a sorpresa ha vinto il primo turno delle elezioni il 24 novembre, ed Elena Lasconi, sindaca del piccolo centro abitato di Campulung, allineata su posizioni pro Nato e pro Ue. 

La Corte costituzionale ha annullato l'"intero processo delle elezioni presidenziali" per "garantire la correttezza e la legalità del processo elettorale" dopo aver ricevuto, hanno spiegato i giudici, molteplici richieste in questo senso motivate dai documenti dell'intelligence declassificati da cui emergono interferenze della Russia sul voto. 

 

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