L'unica cosa che Vladimir Putin vuole negoziare è la resa di Kiev. E' l'accusa rilanciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, quando si avvicinano i mille giorni di guerra (il 19 novembre) e all'indomani della telefonata tra il leader russo e Olaf Scholz, la prima con un leader europeo in due anni. "È vantaggioso per lui sedersi (al tavolo dei negoziati), ma non è vantaggioso per lui negoziare. È vantaggioso per lui accettare alcune condizioni di capitolazione da parte nostra, ma nessuno glielo permetterà”, ha detto Zelensky in un'intervista a Radio Ucraina, citata dall'agenzia Ukrinform.
Secondo il presidente ucraino, Putin non cerca affatto la pace, ma questo non significa che non voglia comunque sedersi al tavolo negoziale. "Perché? Perché - spiega - per lui si tratta di distruggere l'isolamento politico che è stato costruito dall'inizio della guerra. E per lui è vantaggiose sedersi per parlare non per raggiungere un accordo".