Kamala Harris e Donald Trump hanno in comune solo la Pennsylvania, lo Stato in bilico che le campagne di entrambi i candidati sanno di dover conquistare per poter vincere la corsa alla Casa Bianca. Ma in questo Stato i repubblicani hanno investito il 36 per cento delle loro spese per la campagna e i democratici il 21. Harris, che sta investendo più del suo rivale a livello nazionale, però vi ha trascorso gli ultimi sette giorni. Â
"Pennsylvania e Georgia occupano lo spazio centrale di questo atto finale della corsa. La mappa salta per i repubblicani senza la Georgia, e per i democratici senza la Pennsylvania", ha spiegato John Ashbrook, stratega repubblicano. "Tutto si riduce due stati, Pennsylvania e Georgia. Se Trump fa esattamente quello che ha già fatto e vince Pennsylvania e Georgia, arriva a 270. Non ha bisogno dell'Arizona, non ha bisogno del Nevada", concorda McCarthy. Â
La candidata dem sta lavorando molto e da mesi su Wisconsin e Michigan considerati come "la strada più diretta", insieme alla Pennsylvania, per la vittoria. Mentre l'ex presidente investe in Carolina del Nord e Georgia. Â
Ma "la nostra strategia si basa su una mappa estesa. Trump si concentra su uno o due stati da vincere per forza. Noi non possiamo permetterci questo lusso. Ogni singolo stato in bilico lo è di poco, quindi abbiamo bisogno di competere in modo aggressivo in ogni stato per costruirci una strada ai 270 voti elettorali", spiega la direttrice della campagna di Harris, Jen O'Malley Dillon. Â
Nei sette stati in bilico (Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, Carolina del Nord, Pennsylvania e Wisconsin) la campagna di Trump ha invece identificato "gli obiettivi persuadibili", vale a dire l'11 per cento degli elettori, e su questi investe, così come anche sui repubblicani che potrebbero non andare a votare. Â
La campagna di Kamala Harris fa invece leva su spot trasmessi a livello nazionale che non prendono di mira stati specifici. Il 18 per cento del denaro speso da Harris in spot viene investito a livello nazionale, per Trump è solo l'8 per cento. La campagna di Harris ha speso 933 milioni per gli spot, mentre quella di Trump solo 485 milioni (al tre settembre). Â
I repubblicani hanno speso il 19 per cento del loro denaro, fra il 12 marzo e il 3 settembre, in Georgia. Uno stato in cui i democratici hanno investito l'11 per cento del loro budget. I democratici invece hanno concentrato il 16 per cento delle loro spese in Michigan, dove i repubblicani hanno speso solo il 12 per cento. Â
Le campagne dei due candidati continuano ad avere staff dispiegati in stati come il Minnesota, la Virginia e il New Hampshire, dove Harris è stata in visita lo scorso 4 settembre. Ma l'attenzione delle due campagne è nei sette stati in bilico, oltre che nel secondo distretto per il Congresso del Nebraska. Â
Una vittoria di Kamala in Arizona e Nevada compenserebbe una sconfitta in Wisconsin o Michigan. Per questo la campagna investe il 13 per cento del suo budget per gli spot negli stati nei due stati, contro il 9 per cento della campagna di Trump. Se Harris vincesse invece Michigan e Wisconsin, ma perdesse in Pennsylavania, dovrebbe vincere in Carolina del Nord o Georgia e in uno dei due stati occidentali. Â
Uno dei principali gruppi in sostegno di Harris, American Bridge 21st Century, ha deciso di concentrare tutte le sue spese in Wisconsin, Pennsylvania e Michigan. Future Forward, un altro grande super Pac democratico, ha suddiviso i suoi investimenti in tutti gli stati in bilico. Â
Da parte repubblicana, i due principali super Pac si sono divisi gli stati, con una sovrapposizione in Pennsylvania. Preserve America sostenuto dalla magnate dei casino Miriam Adelson, si concentra in Michigan, Wisconsin e Pennsylvania, mentre Maga schiera le sue risorse in Georgia, Arizona, Nevada e Pennsylvania. Â
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